La cucina “povera” ha vinto perché è “ricca”: e non si butta niente. I “mezzanelli lardiati”

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La cucina partenopea si è arricchita di piatti che vanno dai più elaborati a quelli più popolari.

I piatti , fatti di ingredienti semplici e genuini,venivano elaborati per le pietanze destinate sulle tavole dei nobili dove il cibo eccedeva e le cene più raffinate erano consumate in quel di ” Palazzo Reale “, grazie ai “monzu' “, i cuochi francesi che i reali borbonici vollero fortemente a corte.

Molte sono state le pietanze “regali” di ispirazione e di creazione partenopea che, ancora oggi, vengono preparate e rivisitate anche da grandi chef…davvero tante, tranne una che non fu inventata dai monzu' borbonici ma dai napoletani stessi durante il loro dominio: stiamo parlando dei “mezzanelli lardiati ” o ” a' Lardiata “.

    Oggi lo chef Francesco Muscariello ci racconta l'incredibile storia di questo primo piatto molto amato dai napoletani, anche se la sua notorietà è in continua crescita, la ricetta non ha raggiunto, ancora,la fama di altri piatti tipici italiani,come meriterebbe.

    Vale la pena conoscerla e annoverarla tra le preparazioni più rapide e risolutive di pranzi e cene improvvisate, perché è una delizia e, le sue origini,hanno il sapore vero della campagna.

    ci racconta che si tratta di una pietanza legata alla tradizione contadina napoletana e portata in tavola nei periodi più freddi dell'anno,vista anche,la sua portata calorica.

    Si narra che l'origine di questo piatto risalga al 1700:all'epoca,mentre i nobili borbonici gustavano piatti ricchi ed altre leccornie regali,il popolo napoletano si consolava con questo primo delizioso.

    In quel periodo i contadini, abili conservatori di ogni tipo di alimento,avevano l'abitudine di mettere sotto sale,il lardo per sfruttare anche le parti di scarto del . Infatti, quasi tutte le famiglie dei ceti inferiori, avevano almeno un maiale a disposizione;quando giungeva il momento del macello,nulla doveva essere scartato,tutto poteva essere consumato e conservato.

    Chef Muscariello ci spiega anche che questo piatto ha origini antiche e povere ed ha molto in comune con la GRICIA DEL LAZIO, inventata dai pastori per sostenersi e riscaldarsi e,successivamente,raffinata con la presenza del pomodoro.

    La “lardiata” appartiene al filone delle ricette povere a base di ingredienti semplici e di immediata reperibilità per il mondo contadino.

    Dunque è proprio il lardo l'ingrediente principale di questo piatto,accompagnato da pomodorini,pecorino e pepe. Tante sono le versioni del mezzanello lardiato:c'è chi preferisce l'aglio alla cipolla; chi il basilico al prezzemolo e chi, addirittura, lo cucina in bianco. Il nostro chef Muscariello ci ricorda che,per la buona riuscita del piatto,è fondamentale usare un lardo( strato adiposo più o meno ampio sotto la cotenna) di qualità,preferibilmente,di colonnata o maiale nero casertano.

    Il lardo di ottima qualità lo si riconosce grazie al suo colore (bianco o leggermente rosato) e alla sua consistenza ( deve essere sodo e, allo stesso tempo, morbido, pronto a sciogliersi in bocca). Inoltre,deve essere quello di pancia e deve essere “allacciato “,cioè, battuto con il coltello sul tagliere fino a ridurlo alla consistenza di una crema: così il lardo, unito alla pasta, diventava un piatto unico, nutriente e gustoso.

    La pasta in questione sono i mezzanelli che nascono in origine come formato di pasta lunga e doppia,tipicamente partenopea,e che deve essere rigorosamente “spezzata a mano “.
    Ecco i “mezzanelli lardiati ” di chef Muscariello…

    Abbiamo bisogno di: 360gr. di mezzanelli lunghi da spezzare a mano – 200gr.di lardo – 1 cipolla – 800gr.pomodori San Marzano o del pendolo – olio evo – basilico – pecorino a sentimento – 2 dita di vino rosso – 1 peperoncino – sale e pepe.

    Chef Muscariello ci spiega che la prima cosa da fare è mettere a bollire dell'acqua leggermente salata in un tegame, così, in questo modo, condimento e pasta, cuoceranno quasi contemporaneamente.

    Nel mentre, sbucciamo e affettiamo finemente la cipolla, poi riduciamo a dadini il lardo e con la parte centrale del coltello battiamolo per ridurlo quasi in crema. Mettiamo entrambi gli ingredienti a soffriggere in una padella con un giro d'olio.

    Uniamo il peperoncino diviso a metà. Teniamo il fuoco basso, il lardo e la cipolla devono sciogliersi e dorarsi lentamente fino a diventare trasparenti. Alziamo la fiamma e sfumiamo col vino e lasciamo evaporare tutto l'alcool. Intanto, tagliamo a spicchi i pomodorini e inseriamoli in .

    Portiamo a cottura a fiamma media per circa 10 minuti. Aggiustiamo di sale e caliamo la pasta. Tritiamo il basilico e grattugiamo il pecorino tenendoli da parte. Scoliamo la pasta e trasferiamola nel tegame con il condimento. Togliamo il peperoncino e amalgamiamo con cura e, se è il caso, aggiungiamo un po' di acqua di cottura. Poi uniamo il pecorino e il basilico che tenevamo da parte e serviamo i nostri mezzanelli lardiati ancora caldi e fumanti.

    Valeria Barbaraci

     



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