Maxi rissa tra 70 detenuti nel carcere di Regina Coeli

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Una “resa dei conti tra ” ha portato oggi a “una mega a Regina Coeli”.

Lo denuncia il Sindacato autonomo penitenziaria (), facendo presente che “permane altissima la tensione nel di Regina Coeli a , da giorni al centro delle cronache. Oggi si è registrato l'ultimo gravissimo evento critico”.

“Nella mattinata è scoppiato il finimondo – spiega Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sappe -, con la scusa di recarsi alla Santa Messa, che si teneva nella rotonda, i detenuti sono partiti in massa, almeno una settantina, armati con bastoni e spranghe ricavate dagli oggetti presenti nelle celle. Poteva essere una carneficina”.

    Secondo quanto viene riferito dal Sappe, “i detenuti si sono picchiati violentemente, anche con le sedie di legno predisposte per seguire la Santa Messa, dando vita ad una mega rissa. Per fortuna, nessun poliziotto è rimasto coinvolto, contuso o ferito. Poi, con molte difficoltà, si è riusciti a separare e dividere i detenuti.

    Un lavoro immane per i poliziotti in servizio”. “La situazione di immobilismo da parte dell'amministrazione penitenziaria – aggiunge il Sappe – sta mettendo a dura prova il lavoro della Polizia penitenziaria, tanto che come Sappe stiamo decidendo di dare vita a breve ad eclatanti azioni di protesta per manifestare il proprio disagio lavorativo”.

    Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. In pratica, ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Le carceri sono un colabrodo.

    Importante è però evidenziare che solamente l'intervento del personale di Polizia Penitenziaria è riuscito a riportare la calma a Regina Coeli malgrado l'intervento sia avvenuto in un clima di guerriglia”.



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