IL CASO

Balotelli, rissa ad una festa in maschera con il ds del Sion (travestito da Pikachu)

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Doveva essere la stagione del riscatto quella appena passata al Sion da Mario Balotelli, accolto in Svizzera con tante speranze. Invece, oltre alla delusione sportiva, con la retrocessione del club vallese, Supermario ha fatto parlare di sé più per le vicende extra campo che per quelle calcistiche.

Dopo essere stato visto, a settembre, barcollare per Losanna dopo una notte di festa, a novembre ha paragonato la Swiss Football League alla mafia e ha mostrato il dito medio ai tifosi del Basilea, ora il quotidiano svizzero ‘Blick’ rivela un altro episodio che coinvolge l’attaccante italiano. Dopo una partita nel mese di febbraio l’ex stella del Manchester City e il direttore sportivo Barthélémy Constantin avevano partecipato ad una festa di Carnevale finita poi in rissa.

Secondo quanto riporta il giornale di Zurigo, Balotelli e Constantin si erano presentati travestiti per non farsi riconoscere (l’attaccante con una maschera della serie ‘La Casa di carta’ e il dirigente con un costume da Pikachu). Un invitato aveva però riconosciuto Balotelli, cercando poi di fotografarlo, cosa che non era affatto piaciuta al giocatore.

    “Prima si sono detti parole grosse e insulti, poi sono volati i pugni”, scrive Blick. Si dice che Constantin junior sia intervenuto per proteggere Balotelli. “In mezzo alla rissa, il ds ha improvvisamente ricevuto un pugno da Balotelli”, chiaramente un errore da parte dell’attaccante, ma doloroso per il dirigente, che si è ritrovato con un occhio nero.

    Feste, risse e pochi gol: anche al Sion Balotelli è flop

    Dopo la retrocessione e le numerose notizie negative, il futuro in Svizzera di Balotelli sembra segnato. “Mario non ci ha restituito la fiducia che abbiamo riposto in lui, né ci ha ricompensato per l’enorme sforzo che abbiamo fatto”, ha detto recentemente il presidente del club Christian Constantin a ‘L’Illustré’, aggiungendo che “forse sarebbe meglio se Balotelli non giocasse più”.

    L’attaccante (che quest’anno ha segnato appena sei gol) ha ancora un anno di contratto ma è difficile immaginare che giocherà ancora per il Sion in Challenge League. Allo stesso tempo non sarà facile trovare un acquirente disposto a pagare a Balotelli un salario così generoso come quello che percepisce a Sion (circa 3 milioni di euro).

    “Ci siederemo sicuramente tutti a un tavolo. L’agente di Mario, Enzo Raiola, il suo avvocato, il nostro avvocato, mio padre e io – ha spiegato Barthélémy Constantin a Blick -. Abbiamo fatto tutto il possibile perché pensasse principalmente al calcio. Non ci siamo riusciti. Ci siamo illusi”, ha concluso il ds evetico che è anche figlio del presidente del Sion.




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