Mastella: ‘Grande centro? Sì a Luigi Di Maio in coalizione

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Mastella: “Grande centro? Sì a Luigi Di Maio in coalizione. Da solo vale il 5%”. Il sindaco di Benevento ospite su Rai Radio1

Clemente Mastella, sindaco di Benevento e fondatore di Noi di centro, ha ipotizzato, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, i possibili scenari che potrebbero crearsi con la costituzione, alle prossime elezioni, di un centro che raccolga partiti e movimenti dei diversi schieramenti.

Di Maio, ha spiegato, “è nato a Pomigliano, la Dc in Campania è sempre stata importante: ha respirato l’aria giusta e spero sia sulla buona strada”.

Potrebbe diventare anche il leader del ‘Grande Centro’?
“No, non esageriamo. Arriva da ipoteche travagliate, come l’impeachment a Mattarella…”

In questa possibile coalizione vedrebbe anche Carlo Calenda?
“E’ dura, lui si fa da parte da solo – ha affermato a Un Giorno da Pecora il sindaco – si esclude da solo”.

    Beppe Sala leader come lo giudicherebbe?
    “E’ un mio collega ma leader…”

    E Renzi?
    “Con lui ho un rapporto ottimo, è lui che in questo momento non ritiene ci siano le condizioni di fare il leader o il federatore”.

    Forse il nome giusto potrebbe esser quello di Mara Carfagna?
    “Lei mi piace molto, potrebbe essere lei il leader se volesse”.

    Quanto potrebbe volere questa coalizione i termini di voti?
    “In Italia il 18% degli elettori voterebbero il centro. Sul piano reale siamo al 10%”.

    E in questo 10% vedrebbe bene anche Di Maio con un pezzo di M5S.
    “Certo, se ci sta perché no? Elettoralmente può valere il 5%”, ha concluso Mastella a Rai Radio1.

    Di Battista disse che il M5S stava diventando il nuovo Udeur?
    “Ma chi il finto rivoluzionario con gli stivali? Mica è il Che Guevara. Va in giro per il mondo a divertirsi, beato lui, ma vorrei capire chi glieli dà i soldi, ora se ne parte per la Russia, boh…”

    Di Battista collabora con alcuni media, probabilmente percepirà un compenso da loro… “Eh ma dipende chi li legge questi giornali, già la carta stampata è in crisi…”.


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