Arzano, era al mare con la famiglia il latitante del clan della 167: arrestato

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Arzano. I Carabinieri si confondono tra i bagnanti di Baia Azzurra nel comune di Sessa Aurunca e arrestano latitante del clan della 167. Era sfuggito al blitz del 25 aprile scorso. Stava andando in spiaggia con la famiglia.

I Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno localizzato e arrestato a Sessa Aurunca, precisamente nella località balneare di Baia azzurra, il latitante Luigi Piscopo, 33enne di Arzano, gravemente indiziato di far parte del gruppo camorristico arzanese cosiddetto della “167” e di aver partecipato ad un’associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti, nell’ambito del richiamato sodalizio camorristico.

Il giovane, nella calda mattinata di domenica, è stato fermato mentre si apprestava a raggiungere la spiaggia della nota località turistica, ad attenderlo vi erano i militari dell’Arma che gli hanno impedito di raggiungere l’arenile.

    Luigi Piscopo dal 25 aprile scorso non era più reperibile. Quel giorno si era sottratto ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in virtù della quale i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna avevano arrestato 27 persone, tra boss e gregari del predetto gruppo criminale.

    Dopo l’arresto di Alterio Gennaro, catturato anch’egli dai militari di Castello di Cisterna il 21 maggio scorso nella località marina di Vietri sul Mare, Piscopo era rimasto l’ultimo ad essersi sottratto alla misura cautelare anzidetta. Con il suo arresto tutti i 29 destinatari della citata ordinanza sono stati assicurati alla giustizia.

    Il 25 aprile scorso i carabinieri eseguirono 27 provvedimenti restrittivi di cui 23 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e il sequestro preventivo di un autonoleggio, nei confronti di altrettanti indagati gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi, estorsione, ricettazione e trasferimento fraudolento di valori.

    L’attività investigativa, svolta dal Nucleo Investigativo dal dicembre 2018 al novembre 2021 con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha consentito, in sintesi, di documentare l’operatività di un’associazione camorristica denominata “167”, in Arzano e comuni limitrofi, quale diretta derivazione della consorteria AMATO-PAGANO, radicata nella zona a nord di Napoli.

     

    E inoltre scoperto l’operatività di tre piazze di spaccio ad Arzano (di cocaina, eroina, crack, marijuana e hashish) e la consumazione di molteplici episodi estorsivi, in danno di commercianti arzanesi.

    Il clan inoltre aveva effettuato l’intestazione fittizia di un autonoleggio, di fatto gestito da un indagato.



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