Vaccini, parte la somministrazione ad Eav Campania, poi altre aziende e taxi

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Quattro box vaccinali nel centro Eav di Porta Nolana, autisti e dipendenti che arrivano e vaccini pronti per una campagna che sara’ allargata a tutte le altre aziende di trasporto pubblico in Campania. E’ la macchina messa in moto da Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav, per immunizzare chi viene da un anno di lavoro di trasporto pubblico.

“Appena e’ stato possibile – spiega all’ANSA – sulla base dei protocolli nazionali e regionali ci siamo attivati per dare risposta doverosa a chi da sempre e’ in prima linea, anche nelle prime settimane di pandemia. E, infatti, c’e’ stata un’adesione molto positiva da parte dei dipendenti e avverto una forte soddisfazione da parte del personale per la nostra iniziativa. Chiuderemo in pochi giorni i dipendenti Eav e poi la vaccinazione qui coinvolgera’ anche le altre aziende del trasporto, a partire da Anm, che ha gia’ dato l’adesione.

Ma vaccineremo tutto il mondo del trasporto pubblico, quindi anche il comparto delle auto private a noleggio e dei tassisti. Potenzialmente il centro dovrebbe soddisfare circa 15.000 lavoratori di tutto il comparto del trasporto della Campania, ma molti si sono gia’ vaccinati in altre categorie e quindi sara’ di 7-8.000 dosi il nostro contributo alla campagna vaccinale”.

    Nella sede del centro vaccinale e’ stata anche allestita una mostra di foto della campagna vaccinale regionale e uno spazio di pronto soccorso nella cappella del Terminale di trasporto. Un punto di ripartenza per una categoria che non si e’ mai sottratta al lavoro, ricorda De Gregorio. “Nei giorni del lockdown – spiega De Gregorio – i nostri mezzi erano dei deserti, circolavano poche persone ma i nostri dipendenti non si sono mai tirati indietro, li definii eroi per il senso del dovere.

    In questi mesi abbiamo avuto 4 decessi su 3200 lavoratori, siamo in media nazionale, alcune decine di contagiati ma a quanto ci risulta dal tracciamento quasi tutti i contagi si erano originati non sul luogo di lavoro a testimonianza che le misure di scurezza in azienda funzionano”. Per il futuro, De Gregorio spiega che “tutto il trasporto pubblico sul pianeta e’ rivoluzionato dal covid. Penso ai Frecciarossa che prendevo affollati e ora sono quasi vuoti. Dovremo ripensare tutto e sono anche preoccupato per il settore: abbiamo risorse per investimenti, centinaia di milioni che arriveranno oltre ai fondi che abbiamo gia’ per i nostri 30 cantieri gia’ aperti”.

    “Ma ci sono scarse risorse sulla gestione ordinaria – conclude – Gli investimenti si spendono ma se perdi il 50% di ricavi da traffico e il governo ti chiede un servizio ordinario dandoti meno soldi c’e’ un problema di stabilita’ finanziaria delle imprese. E non riguarda solo NAPOLI, L’Atac di Roma, l’Anm e il Ctp di NAPOLI sono in concordato con il tribunale, in Sicilia il settore e’ morto.

    La politica non trascuri che il fondo nazionale va rimpinguato in maniera adeguata. Non torneremo agli incassi 2019 nel ’21 o nel ’22 ma forse nel ’23 e avremo crisi a catena in un settore che ha dimostrato di essere vitale”



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