Napoli, 40 tra murales e celebrazioni varie della criminalità rimossi finora in poche settimane

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Napoli, 40 tra murales e celebrazioni varie della criminalità rimossi finora in poche settimane

Finora sono stati 40 gli interventi ad opera del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Napoli Marco Valentini, che hanno avuto il fine di rimuovere murales, alterni ed installazioni varie dedicate a boss, camorristi, criminali e baby-delinquenti, come il rapinatore 17enne Luigi Caiafa, morto durante un tentativo di rapina in via Duomo, a cui furono dedicati un murale ed un altarino a Forcella, nei pressi della sua abitazione.

Proprio dagli omaggi a Caiafa sono cominciate le operazioni di rimozione delle celebrazioni criminali, chieste a gran voce da tempo proprio dal Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che denunciava la situazione dell’esplosione della propaganda camorristica e delinquenziale già da anni.

“Concentrate soprattutto a Napoli e in una parte della provincia ci sono circa 500 edicole votive e omaggi abusivi dedicati a boss e criminali e oltre 100 murale realizzati sempre in onore di camorristi e delinquenti. Chi nega questa realtà o parla di poche realtà isolate non conosce il territorio o fa finta di non vedere. Abbiamo cominciato questa battaglia anni fa tra l’indifferenza delle istituzioni che per troppo tempo hanno ignorato e sottovalutato il problema.

Abbiamo, però, insistito, non ci siamo mai arresi e fermati, neanche di fronte alle tante minacce ricevute, e che continuiamo ricevere, e ne di fronte all’indifferenza, e talvolta di fronte alla derisione, di una parte di quel mondo radical chic di alcuni ambienti intellettuali e politici che per anni hanno difeso continuano a difendere quei delinquenti e qui criminali indicandoli come ‘vittime della società’, mentre se avessero fatto uno sforzo analitico in più, avrebbero constatato che quella gente non è vittima ma anzi fa della società in cui vive una vittima.

Ora grazie anche al Prefetto, al Questore, ai Carabinieri, alla Polizia Municipale e a tutte le forze dell’ordine si sta cambiando registro e una parte sempre maggiore della cittadinanza sta finalmente prendendo coscienza del problema. Abbiamo denunciato le celebrazioni per Caiafa, la cappella di Sibillo, la targa a Ponticelli per Gennaro Castaldi, estorsore per il clan D’Amico, tutte opere rimosse come altre decine che fanno parte del nostro dossier. Abbiamo denunciato e continuiamo a denunciare il murale e gli altarini dedicati ad Ugo Russo, che invece continuano inspiegabilmente a restare lì dove sono. Se si vuol dar davvero un segnale forte di legalità allora bisogna continuare a rimuovere tutti gli omaggi a camorristi e criminali, non si fanno eccezioni altrimenti si creerebbero alibi e precedenti, un errore da evitare.”- ha dichiarato il Consigliere Borrelli.



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