Napoli, Climeni attirato in una trappola: dal cellulare gli sviluppi investigativi

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Napoli. Gli investigatori hanno già una pista ben precisa da seguire per dare una spiegazione all’omicidio avvenuto nella serata di ieri di Francesco Climeni, 55 anni, detto ‘recchiolone’ e legato al clan Licciardi. Il pregiudicato, assassinato mentre si trovava all’interno della sua Smart in via Altair a Secondigliano, aveva un appuntamento con qualcuno. E’ stato un appuntamento con la morte invece. Era una trappola. Ora gli investigatori hanno setacciato tutto il suo traffico telefonico, le chat, i messaggi per individuare i contatti e soprattutto capire con chi aveva appuntamento nella serata di ieri. Per il momento c’è il massimo riserbo ma la pista sembra quella giusta. Climeni potrebbe essere stato vittima di una epurazione interna al clan Licciardi della Masseria Cardone o rimasto coinvolto nella nuova faida scoppiata tra Miano-Piscinola-Chiano- e la setssa Secondigliano che vede contrapposti i Nappello, i reduci dei Lo Russo e gli Stabile. Un omicidio il suo che apre scenari pericolosi e inquietanti visto il suo curriculum criminale.

Di Francesco Climeni, come ricorda Il Roma, parlò l’ex pentito Antonio De Carlo, ma poi ritrattò tutte le dichiarazioni. “In relazione a Francesco Climeni, detto “recchiolone”, posso dire che ha commesso insieme a Ciro Stabile l’omicidio di Giovanni Schisano, ordinato da Gaetano Stabile, il quale era sicuro che Schisano fosse coinvolto nella morte del fratello Tommaso. Io ho assistito all’omicidio insieme a Raffele Contiello (poi ucciso previa tortura nei cosiddetti Sette Palazzi, rinvenuto nel cofano di una macchina nei pressi della sua abitazione) giacché dopo aver appreso dell’organizzazione dell’omicidio, andammo a vedere se e come si realizzava, posizionandoci a bordo di una macchina a breve distanza dal luogo dell’omicidio. Ho assistito anche ai preparativi che Francesco Climeni e Ciro Stabile stavano facendo nella Cupa Spinelli, dopo essere scesi dall’appartamento di Gaetano Stabile, in un luogo, dove quest’ultimo aveva fatto apporre dei cancelli per chiudere una zona porticata”. De Carlo successivamente fece anche altre dichiarazioni su Climeni. “Francesco faceva parte del clan Stabile, anzi io e lui abbiamo seguito lo stesso percorso: dapprima affiliati agli Stabile, poi al clan di Costantino Sarno, infine al clan Licciardi. Climeni Francesco passò con i Sarno allorché il clan Stabile era pressoché finito e con i Licciardi quando anche il clan di Costantino Sarno finì”.



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