Genova, Mattarella: ‘Tragedia inaccettabile, serve verità’. I parenti delle vittime: ‘ Non basta la presenza servono risultati

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“Genova e’ stata colpita. Tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte, anche io l’ho percorso tante volte, anche di recente. E’ una tragedia che ha coinvolto tanti, tutto il nostro Paese. E’ una tragedia inaccettabile. C’e’ poi “l’impegno di un accertamento rigoroso e sollecito delle responsabilità”. E infine, ha concluso il presidente Mattarella, “il dovere di assicurare al nostro paese la sicurezza delle strade e dei trasporti. Sono impegni che l’Italia ha per Genova e per l’intero nostro paese”. Cosi’ il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, subito dopo i funerali delle vittime del crollo del Ponte Morandi. “Come si e’ visto durante i funerali, questi sono momenti di dolore condiviso da tutta l’Italia che e’ unita in questo stato d’animo. E le parole vanno spese in questa direzione, perche’ il paese unito rende anche piu’ forte e piu’ efficace la severita’ nell’accertamento della verita’ e delle responsabilita’ che vanno perseguite con rigore”. Questo il passaggio cruciale delle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine dei funerali di Stato per le vittime del crollo di ponte Morandi. “Genova e’ stata colpita, tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte. Anche io lo ho percorso tante volte, anche di recente. E’ una tragedia che ha coinvolto tanti, tutto il nostro paese” ha detto Mattarella. “E’ una tragedia inaccettabile” ha rimarcato. “Vi sono tre impegni che vanno adesso onorati – ha poi fatto presente il Capo dello Stato -: quello di vicinanza ai familiari di chi ha perso la vita, ai feriti e alle famiglie che hanno dovuto lasciare le abitazioni perche’ in pericolo. L’impegno di un accertamento rigoroso e sollecito delle responsabilita’. Il dovere di assicurare al nostro paese la sicurezza delle strade e dei trasporti. Sono impegni dell’Italia per Genova e anche per l’intero nostro paese”.

“La presenza dei ministri e’ molto importante, ci ha fatto piacere. Stanno indagando e vedremo poi i risultati. Siamo arrabbiati ovviamente perche’ abbiamo perso un nostro caro. Crediamo nella giustizia e speriamo che sia fatta giustizia. Il presidente della Repubblica Mattarella ci ha fatto le condoglianze, la sua presenza ci ha fatto piacere. Ma non ci bastano le presenze, servono i risultati. Non solo per Admir, ma per tutti quanti”. Cosi’ lo zio di Admir “Edy” Bokrina, 32 anni, tra le vittime di Ponte Morandi, dopo i funerali solenni che si sono svolti alla Fiera di Genova alla presenza delle massime cariche istituzionali del Paese. Distrutta, al suo fianco, la madre del 32enne: “Cosa posso dire? Non c’e’ niente da dire: stava andando a lavorare. Io ero in Albania e l’ho sentito in televisione. Come potevo immaginare che lui fosse caduto? Sono arrivata subito. E’ successo, ora chiediamo giustizia” dice la donna. “Lo avevo sentito il giorno prima. Lui era qua, lavorava, era con sua moglie mezz’ora prima. Le ha detto ‘vado a Rapallo per lavorare’, poi lei lo ha chiamato dopo e il telefono era spento”. Il ragazzo e’ morto insieme al collega Marius Djerri, 22 anni, mentre col furgone andavano da Sestri Ponente a Rapallo: il loro furgone e’ precipitato giu’ dal viadotto.


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