Funerali dei ragazzi di Torre del Greco, i parenti: ‘Vittime di uno Stato assente’

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Uno striscione con la scritta ‘Non esiste perdono senza giustizia’ e tanti palloncini bianchi hanno salutato tra gli applausi di molte persone l’uscita delle quattro bare dalla Chiesa di Santa Croce a Torre del Greco dove si sono appena conclusi i funerali dei ragazzi deceduti nel crollo del ponte a Genova: Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione. Durante i funerali dei quattro ragazzi di Torre del Greco  morti nel crollo del ponte di Genova, una ragazza, Simona Fossa, parente di una delle vittime, ha letto dall’altare una lettera di addio. Ed oltre al dolore ha lanciato anche un vero e proprio atto d’accusa: “I ragazzi sono vittime dello Stato assente” ma che ha come obiettivo quello “di arricchirsi”. “Spero che i responsabili paghino”, ha aggiunto. “Siete stati vittime di uno Stato assente, mal rappresentato. Uno Stato che si mobilita solo a tragedia avvenuta”. Sono le parole di accusa lanciate dall’altare da Simona Fossa, cugina di Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, due delle quattro giovani vittime “Se non fosse Stato per persone senza competenza e che pensano solo ai loro interessi – ha aggiunto la ragazza – oggi avreste trascorso Ferragosto a Barcellona“.
“Torre del Greco ha perso quattro figli. Non spetta a noi trovare le responsabilita’ ma alla magistratura. Noi continueremo a stare vicino ai familiari e a lavorare per trasformare il dolore in impegni concreti con l’obiettivo di trovare la verita'”. Sono le parole usate dal sindaco di Torre del Greco,Giovanni Palomba nel suo intervento sull’altare della basilica di Santa Croce, dove si sono svolti i funerali delle quattro giovani vittime del crollo del ponte a Genova. “Anche quando sulla vicenda calera’ il silenzio dei media continueremo nell’operativita’ necessarie per arrivare ai responsabili di questa tragedia, mettendoci sempre il nostro cuore”. Al primo cittadino e’ toccato anche il compito di tracciare un breve ricordo dei quattro ragazzi, scandito dai continui applausi dei tanti presenti.

Emilio D’Averio

 Ciro Serrapica


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