Ponticelli, uccise la zia e ne ferì un’altra: processo immediato per De Liguori

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Pasquale De Liguori lo scorso ottobre uccise sua zia a coltellate e tentò di ucciderne un’altra: per la perizia psichiatrica, l’uomo era capace di intendere e di volere e probabilmente sotto effetto di stupefacenti. L’accusa è quella di omicidio e di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione. La Procura nei giorni scorsi ha chiuso definitivamente l’indagine dichiarando colpevole De Liguori per le chiare ed evidenti prove contro di lui, tanto da richiedere il giudizio immediato senza passare per l’udienza preliminare.
Il giudice Rossella Marro ha accolto favorevolmente la richiesta del pm Ida Frongillo della Procura di Napoli e ha disposto la datta della prima udienza per l’11 aprile. Il racconto di quel vile gesto è da brividi. Pasquale De Liguori, 39 anni, che avrebbe  dovuto essere agli arresti domiciliari, uscì di casa sotto l’effetto di stupefacenti e raggiunse la casa delle anziane zie. Armato di coltello si avventò contro la zia Rosa Vitagliano  e la colpì più volte, mirando al torace, fino a ucciderla. Con altri fendenti colpì l’altra zia, Maria che nel frattempo gridava e chiedeva aiuto, ferendola al collo e alla testa. Anna, la figlia di Rosa, dovette assistere alla morte della madre senza poter far nulla per impedirle quello strazio: dopo aver provato a fermare il cugino, sarebbe corsa verso casa riuscendo a chiudere la porta in tempo per evitare di essere raggiunta. Per il pubblico ministero, si trattò di una violenza che Pasquale De Liguori avrebbe premeditato e pianificato. Prima di chiudere il caso, lo stesso pm aveva chiesto la perizia psichiatrica sull’imputato per un ulteriore approfondimento sulle condizioni dell’uomo al momento dei fatti e in vista del processo. Quanto al movente, l’ipotesi più accreditata lo lega a motivi economici per una questione relativa ad alcune proprietà, rimasta in sospeso tra le famiglie. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile nel processo.


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