Scattano gli aumenti ai detenuti, fino a mille euro al mese

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Gli agenti di polizia penitenziaria hanno il contratto bloccato da oltre dieci anni e con gli straordinari tagliati. Al contrario i detenuti riceveranno a breve un aumento in busta paga di circa l’83%. Tradotto in cifre più comprensibili un detenuto che lavora in carcere arriverà a guadagnare circa 7 euro all’ora, ovvero mille euro al mese a cui si aggiungono anche tredicesima e quattordicesima.
Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria), non ci sta e lancia le sue accuse contro queste decisioni: “Praticamente quanto prende al mese un agente di polizia penitenziaria. Solo che loro hanno vitto e alloggio pagato, gli agenti hanno sulle spalle mutui pesanti.
È una vergogna di cui nessuno ha il coraggio di parlare. In Germania il detenuto che lavora prende 87 centesimi all’ora e si paga anche la corrente elettrica che usa – sottolinea il sindacalista – Noi, invece, non soltanto li ospitiamo gratis in carcere, ma gli garantiamo uno stipendio. Mentre allo Stato, ovvero a ogni italiano che paga le tasse, ogni detenuto costa al giorno circa 160 euro.
Quello stesso Stato che dice di non avere soldi per noi agenti e che dà pensioni da fame a chi ha lavorato una vita. Non ha alcun senso”. Polemiche arrivano anche da Ciro Auricchio, segretario regionale dell’associazione sindacale Uspp: “Dopo l’aumento della retribuzione del lavoro dei detenuti ulteriori fondi verranno stanziati per il loro vitto.
Tutto questo risulta paradossale se si pensa che i contratti degli agenti penitenziari sono fermi da più di 9 anni. Chiediamo al governo maggior attenzione per la Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri, ultimo baluardo di un sistema in crisi da parecchio tempo con ataviche problematiche irrisolte ed una politica fallimentare del governo per quanto concerne gli operatori della sicurezza”.


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