Un trentunenne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto dalla Procura della Repubblica di Napoli con l’accusa di aver provocato un gravissimo incidente stradale e di essere poi fuggito all’estero con la propria famiglia. Il provvedimento è stato eseguito il 24 novembre 2025, al rientro in Italia dell’indagato, ora detenuto nel carcere di Napoli-Poggioreale.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 16 novembre 2025 l’uomo, alla guida di una BMW, avrebbe percorso la strada statale 7/quater, all’altezza del territorio comunale di Villa Literno, tamponando violentemente un’altra vettura. Dopo l’impatto, il conducente della BMW si sarebbe allontanato senza fermarsi e senza prestare soccorso agli occupanti dell’auto urtata.
Il bilancio dell’incidente è stato drammatico: una donna di 61 anni è morta sul colpo, mentre le altre tre persone a bordo della vettura tamponata sono rimaste gravemente ferite. I tre feriti versano tuttora in condizioni molto serie e risultano ricoverati in diversi ospedali della Campania.
Le indagini sono state avviate immediatamente dalla Procura di Napoli e affidate alla polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale per la Campania e la Basilicata.Potrebbe interessarti
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Stando agli atti, nelle ore immediatamente successive all’incidente, quando ancora non era stata accertata la sua identità, il trentunenne avrebbe lasciato l’Italia insieme alla moglie e ai figli, imbarcandosi su un volo diretto all’estero. Un elemento che, per l’autorità giudiziaria, ha pesato nella valutazione del pericolo di fuga.
Le successive attività investigative hanno permesso di raccogliere, a carico dell’uomo, gravi indizi in ordine al suo presunto coinvolgimento nell’evento mortale. Sulla base di questi elementi, la Procura ha emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto, eseguito il 24 novembre all’arrivo dell’indagato in uno scalo italiano, prima del suo trasferimento nella casa circondariale di Napoli-Poggioreale.
Il 27 novembre 2025 il GIP del Tribunale di Napoli, ritenendo sussistenti i gravi indizi e condividendo il quadro ricostruito dall’accusa, ha convalidato il fermo e disposto nei confronti del trentunenne la misura cautelare della custodia in carcere. La posizione dell’indagato resta ora al vaglio dell’autorità giudiziaria nelle successive fasi del procedimento penale.











































































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