nella foto la polizia di modena
E' scattato il fermo e poi l'arresto del 47enne di BeneventoBenevento - Una domenica mattina qualunque, con il sole autunnale che illumina i viali alberati del Parco Giardino Ducale Estense, si trasforma in un inseguimento da film poliziesco. Protagonista involontario: un 47enne originario della provincia di Benevento, che avrebbe dovuto marcire tra le mura domestiche sotto stretta misura cautelare.
Invece, eccolo lì, a passeggiare spensierato in Corso Vittorio Emanuele, a due passi dalla Stazione FS e dal Tempio Malatestiano, come se il giudice non avesse mai emesso quell'ordine restrittivo.
La Squadra Volante della Polizia di Stato, in perlustrazione antiterrorismo e controllo del territorio, lo riconosce all'istante: è lui, il latitante "domestico", e scatta l'allarme.Erano le 11 in punto del 19 ottobre 2025 quando gli agenti, impegnati in un servizio di routine nella zona ad alta affluenza turistica – crocevia di pendolari, studenti e visitatori diretti al Duomo – avvistano l'uomo.
Non un volto qualunque: schedato nei database nazionali per reati non specificati, ma con un divieto ferreo di allontanarsi dal suo domicilio sannita. Immediati i controlli: l'uomo, un 47enne con un passato di piccoli illeciti che lo aveva portato a scontare gli arresti domiciliari a Benevento, confessa di essere fuggito "per sgranchire le gambe". Ma la legge non ammette scuse: il giudice aveva imposto la misura per evitare rischi di reiterazione, e lui l'aveva calpestata con nonchalance, percorrendo oltre 600 chilometri in auto per una "gita" non autorizzata. Trasportato in questura, finisce in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo.