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Amalfi, i limoni diventano patrimonio del mondo

La FAO premia i terrazzamenti amalfitani: il sistema agricolo della Costiera entra tra i “Patrimoni agricoli di importanza mondiale” (GIAHS). Un riconoscimento alla tradizione, alla resilienza e alla bellezza del paesaggio umano e naturale.
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Dalle terrazze di pietra sospese sul mare alle aule della FAO: i limoni di Amalfi conquistano il mondo. Il sistema agricolo dei terrazzamenti amalfitani è stato ufficialmente riconosciuto come Patrimonio Agricolo di Importanza Mondiale (GIAHS – Globally Important Agricultural Heritage Systems), entrando a far parte dei 102 siti che l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura considera esempi viventi di agricoltura sostenibile, biodiversità e cultura rurale.

La cerimonia di designazione si terrà oggi a Roma, presso la sede della FAO, nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario dell’istituzione. Amalfi è uno dei 28 nuovi sistemi agricoli premiati, provenienti da 14 Paesi diversi, insieme ad altre due designazioni in Giappone.

Un riconoscimento che nasce da lontano

A rappresentare la città alla cerimonia saranno il sindaco Daniele Milano e la consigliera con delega all’Agricoltura prof.ssa Antonietta Amatruda, accompagnati da una delegazione del Parco dei Monti Lattari e da esponenti del mondo agricolo locale.
«Siamo profondamente orgogliosi – dichiarano Milano e Amatruda –. I terrazzamenti in pietra a secco coltivati con limoni, ulivi e viti sono diventati patrimonio dell’umanità per l’agricoltura. È un riconoscimento che dedichiamo a tutti coloro che, con sacrificio e passione, mantengono viva questa eredità».

Il percorso verso il riconoscimento FAO è stato lungo e complesso: iniziato nel 2018 con l’iscrizione nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero dell’Agricoltura, il progetto è stato poi ampliato con la candidatura al programma GIAHS, curata dall’architetta Giorgia De Pasquale. Il dossier ha coinvolto agricoltori, tecnici, istituzioni e cittadini, in un processo partecipativo che ha messo al centro l’idea di agricoltura eroica, quella che resiste ai pendii, al tempo e ai mutamenti economici.

Il valore di un’agricoltura resiliente

Nella scheda di presentazione, la FAO descrive le Limonaie e i terrazzamenti di Amalfi come “un sistema agricolo a basso impatto ambientale e ricco di biodiversità, radicato in secoli di conoscenza”.

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Un paesaggio dove la mano dell’uomo ha saputo modellare la montagna per renderla fertile, creando un equilibrio tra produzione, tutela del suolo e conservazione delle risorse idriche.

Un patrimonio che – sottolinea l’organizzazione – “sostiene i mezzi di sussistenza, protegge il territorio e custodisce l’identità dell’agricoltura mediterranea di montagna”.

La GIAHS Award Ceremony 2025 sarà moderata da Kaveh Zahedi, Direttore dell’Ufficio FAO per i Cambiamenti Climatici, la Biodiversità e l’Ambiente. L’apertura dei lavori è prevista per le ore 10, con un videomessaggio del Direttore Generale Qu Dongyu e l’intervento del Vicedirettore Generale Godfrey Magwenzi, che consegnerà i certificati ai nuovi siti riconosciuti.
Nel pomeriggio, spazio al vernissage della mostra dedicata ai paesaggi agricoli e a un talk show con testimonianze dirette dei territori premiati. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito della FAO (link all’evento).

La premiazione sarà preceduta, il 28 ottobre, dal convegno “Prospettive e Valorizzazione delle aree interne: i paesaggi rurali storici d’Italia patrimonio nazionale”, ospitato presso la Sala della Lupa alla Camera dei Deputati.
Tra i relatori anche il sindaco Milano, che illustrerà il “Paesaggio dei limoneti, vigneti e boschi del Comune di Amalfi”, inserito tra i 33 paesaggi rurali storici riconosciuti in Italia.

Con questo riconoscimento, Amalfi entra in una rete internazionale di paesaggi agricoli che coniugano tradizione, sostenibilità e identità.
Un traguardo che è anche un punto di partenza: un impegno a tutelare e valorizzare un sistema fragile e prezioso, dove la cultura del lavoro agricolo diventa – oggi più che mai – la chiave per preservare il futuro di un territorio unico al mondo.

Articolo pubblicato il 27 Ottobre 2025 - 14:00 - A. Carlino

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