Insulti razzisti a donna straniera
Napoli – Avevano trasformato la vita di una giovane donna straniera in un incubo fatto di insulti, minacce e violenze. Dopo mesi di persecuzioni, due ragazzi – un maggiorenne e un minorenne – sono stati raggiunti da misure cautelari eseguite dal Commissariato di Polizia di San Giovanni-Barra, su delega delle Procure competenti.
L’operazione è scattata il 19 settembre 2025, al termine di un’indagine serrata che ha fatto emergere una realtà di odio e discriminazione. Per il maggiorenne è stato disposto il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, con l’applicazione del braccialetto elettronico; il minorenne, invece, è stato collocato in una comunità, misura ritenuta necessaria per arginare la sua pericolosità.
Secondo quanto emerso, i due indagati – in concorso tra loro e con altri giovani non ancora identificati – avrebbero perseguitato la donna con ripetuti episodi di stalking aggravato dall’odio razziale.
Le frasi rivolte alla vittima lasciano pochi dubbi sul movente discriminatorio: «Negra di merda», «Puttana, torna a casa tua».
Una spirale di vessazioni durata quasi un anno, dal novembre 2024 fino agli ultimi episodi documentati nelle scorse settimane. Gli atti persecutori non si sarebbero limitati agli insulti: l’inchiesta racconta di aggressioni fisiche e vere e proprie azioni violente.
In un caso, i ragazzi avrebbero sputato in faccia alla giovane e tentato di investirla con un veicolo, cercando poi di strapparle il cellulare con cui stava riprendendo la scena.
Proprio quelle immagini, mostrate agli investigatori, hanno offerto riscontri considerati “incontestabili” dagli inquirenti. Alla denuncia coraggiosa della vittima si sono aggiunte le testimonianze di altri soggetti ascoltati dagli investigatori, che hanno contribuito a delineare un quadro grave e allarmante.
Le indagini della polizia, avviate subito dopo l’ultima aggressione, hanno portato in tempi rapidi all’individuazione dei presunti responsabili. Ora le Procure – quella ordinaria per il maggiorenne e quella minorile per l’altro ragazzo – li ritengono gravemente indiziati di atti persecutori e altre condotte criminali, aggravate dall’odio razziale.
Il caso ha suscitato forte indignazione nella zona orientale della città, dove la comunità straniera vive già tra difficoltà e marginalità. La vicenda mette in luce, ancora una volta, come l’intolleranza possa trasformarsi in violenza quotidiana e sistematica, colpendo i più vulnerabili.
Questo articolo è stato pubblicato il 25 Settembre 2025 - 13:27
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Leggendo questo articolo mi sono reso conto che situazioni come queste non dovrebbero mai accadere. E' triste pensare che la gente possa agire in questo modo, specialmente contro persone vulnerabili come questa donna. La societa deve cambiare.