Napoli – Paga 42 euro per lasciare la propria auto in custodia per sei ore in un’autorimessa privata, ma al ritorno la scoperta è amara: la vettura non era in garage, bensì parcheggiata in strada, in pieno divieto di sosta, col rischio concreto di multa o rimozione.
È accaduto nei giorni scorsi a un automobilista napoletano, che aveva affidato l’auto al “Parking San Gennaro” di via dei Cimbri, a pochi passi da via Duomo.
L’uomo, incredulo, ha documentato tutto con foto e scontrino, inviando il materiale al deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, a cui ha raccontato di aver già sporto denuncia: «Ho pagato 42 euro per sei ore di parcheggio custodito – ha scritto – e mi sono ritrovato l’auto in strada, per giunta in divieto. Non vorrei trovarmi a dover pagare pure una contravvenzione».
Non è la prima volta che si verificano episodi del genere
Il caso ha riacceso i riflettori su un fenomeno che a Napoli si trascina da anni: quello della sosta trasformata in business opaco, tra parcheggiatori abusivi e garage poco trasparenti.Potrebbe interessarti
Napoli, l'ombra del femminicidio dietro la morte violenta di Nunzia Cappitelli
Scampia, sequestrati oltre 1 kg di cocaina: denunciato 56enne per ricettazione
Napoli, consegnati cinque nuovi alloggi nel Condominio Sociale di San Nicola a Nilo
Arzano, tre minorenni arrestati per rapina armata: denunciato anche un 18enne
«Bene denunciare, siamo davanti a vere e proprie rapine – ha commentato Borrelli – Non solo i cittadini vengono truffati, ma le auto, invece di essere custodite, vengono lasciate in strada con il rischio di multe e rimozioni. È l’ennesima prova che i napoletani sono in balìa di bande organizzate: dai parcheggiatori abusivi alle autorimesse, la sosta è diventata un affare per la criminalità».
Il deputato ricorda come più volte, durante le sue incursioni nei quartieri, siano emersi collegamenti diretti con clan che controllano intere aree di parcheggio: «La certezza dell’impunità alimenta un mercato florido e fiorente. Servono controlli serrati e regole ferree, unico vero argine alla disonestà».
L’episodio di via dei Cimbri, quindi, non è un caso isolato, ma la fotografia di un sistema diffuso in città, in cui l’automobilista è la parte più debole: costretto a scegliere tra il rischio del parcheggiatore abusivo, che spesso agisce all’ombra della camorra, e quello di garage privati che promettono sicurezza e poi, come in questo caso, si trasformano in trappole.







Commenti (1)
E’ incredibile come si possa pagare per avere servizio di parcheggio custodito e poi ritrovarsi l’auto in strada. Questo dimostra quanto sia importante fare controlli seri su queste autorimesse, altrimenti si rischia di perdere soldi e tempo.