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Castel Volturno: sequestrato lido gestito da condannato legato ai casalesi sotto il nome della figlia

L'attività, formalmente intestata a una 24enne, era in realtà sotto il controllo del padre, un 57enne condannato in Appello per concorso esterno in associazione mafiosa con il clan dei Casalesi.
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Castel Volturno – Un'ampia area bar-ristorante all'interno di uno stabilimento balneare di Castel Volturno è stata sequestrata questa mattina dalle forze dell'ordine nel quadro di un'operazione antimafia. Il provvedimento, di natura preventiva, è scattato su delega della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e fa capo all'attività coordinata dalla Procura Generale di Napoli.

All'operazione hanno partecipato congiuntamente la Squadra Mobile di Caserta, il Nucleo della Polizia Economico Finanziaria dellaGuardia di Finanza di Caserta e la Guardia Costiera di Castel Volturno.

Le indagini, ancora nelle fasi iniziali (indagini preliminari), hanno ricostruito uno schema di occultamento delle reali gestioni. La proprietà formale dei locali è risultata infatti intestata a una società facente capo a una giovane donna di 24 anni, originaria della provincia di Napoli ma residente da tempo a Castel Volturno.

Tuttavia, gli investigatori hanno accertato che la gestione operativa e de facto dell'esercizio era saldamente nelle mani del padre della ragazza, un 57enne anch'egli originario del Napoletano.

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La figura paterna è un soggetto gravato da una condanna in secondo grado per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza d'Appello lo ha riconosciuto contiguo al potentissimo clan dei Casalesi, uno dei cartelli criminali più temuti della Campania.

Proprio questa condotta ha determinato una palese violazione della normativa antimafia, in particolare dell'articolo 67 che vieta a persone condannate per certi reati, tra cui quelli di mafia, di detenere il controllo di attività commerciali. L'utilizzo della figlia come prestanome rappresentava il tentativo di eludere questo divieto.

L'urgente provvedimento di sequestro emesso dalla Procura è stato convalidato ieri, 6 settembre, dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dando piena esecutività all'operazione. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori collegamenti e il giro d'affari dell'attività.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 10 Settembre 2025 - 09:35 - Gustavo Gentile

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