Napoli torna ad accendersi di rabbia. Una mattinata che doveva rappresentare una speranza per centinaia di disoccupati si è trasformata in caos, tensione e cariche della polizia. Il tanto atteso Click Day — procedura online per l’accesso a tirocini formativi destinati a 800 inoccupati di lunga durata — si è rivelato un flop tecnico e umano: la piattaforma era completamente bloccata, rendendo impossibile l’accesso alla procedura sin dalle 9 del mattino.
Mentre la frustrazione montava, centinaia di persone sono scese in piazza per protestare. All’altezza dell’ingresso del porto si sono verificati momenti di forte tensione con le forze dell’ordine, culminati con l’accompagnamento in questura di tre manifestanti, due uomini e una donna, la cui posizione è ora al vaglio degli investigatori.
Ma il polverone non si è sollevato solo in strada. Anche nelle stanze del potere napoletano la questione ha acceso gli animi. Durante il Consiglio comunale, i presidenti dei gruppi consiliari hanno sospeso temporaneamente la seduta per incontrare una delegazione dei disoccupati, i quali avevano già segnalato anomalie a partire dalla sera precedente.
La risposta del Comune è arrivata a stretto giro. L’assessora alle Politiche giovanili e al Lavoro Chiara Marciani, insieme alla presidente del Consiglio comunale Vincenza Amato, ha scritto una lettera ufficiale al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e al prefetto di Napoli Michele di Bari — con copia al sindaco Gaetano Manfredi — per chiedere la sospensione immediata della procedura. L’obiettivo è chiaro: avviare tutte le verifiche necessarie, accertare eventuali irregolarità e garantire parità di accesso per tutta la platea interessata.
Se le anomalie saranno confermate, il Comune chiederà anche l’annullamento della procedura, per ripartire da basi solide e trasparenti. Il Click Day, nato per offrire opportunità, oggi lascia solo amarezza, sospetti e un grido collettivo di chi chiede dignità e giustizia.
Articolo pubblicato il giorno 10 Luglio 2025 - 18:13