È stato sospeso in via cautelare con mezzo stipendio Stefano Addeo, il professore di tedesco dell’istituto “Medi” di Cicciano finito al centro delle polemiche.
In un post su Facebook , riferendosi alla figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva scritto: “Spero faccia la stessa fine di Martina“, la giovane di Afragola uccisa dall’ex fidanzato a colpi di pietra. Una frase agghiacciante che ha scatenato un’ondata di indignazione pubblica, portando all’apertura di un procedimento disciplinare e di un’inchiesta penale.
Il provvedimento di sospensione, disposto dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, Ettore Acerra, è stato motivato con la necessità di “garantire e tutelare la serenità della comunità scolastica”, e resterà in vigore fino alla conclusione del procedimento interno.
La sospensione non preclude ulteriori azioni, incluso un eventuale licenziamento, già sollecitato da più parti, tra cui il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Il docente, 65 anni, ha appreso la decisione dalla sua abitazione, dove si trova dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Nola. Lunedì pomeriggio, infatti, Addeo era stato ricoverato in codice rosso per un tentativo di suicidio: aveva ingerito un mix di psicofarmaci.
“Non ho retto l’accanimento mediatico”, aveva detto dal letto dell’ospedale, spiegando di aver commesso “un errore” ma di non meritare “il linciaggio pubblico”.
In una lettera di scuse indirizzata alla premier Meloni e inviata poche ore prima del tentativo di togliersi la vita, Addeo aveva scritto: “Mi assumo ogni responsabilità. È stata una frase infelice, inadeguata, inaccettabile, che non mi rappresenta né come uomo né come educatore”. Scuse che non hanno placato l’eco della vicenda, né evitato la rottura con la sua stessa comunità scolastica.
La dirigente dell’istituto “Medi”, Anna Iossa, aveva infatti preso ufficialmente le distanze dal post: “L’istituto tutto si dissocia dalle esternazioni del professore – aveva scritto in una nota – ed esprime biasimo per contenuti che non rispondono ai principi di rispetto, educazione ai valori civili e responsabilità”.
Nel frattempo, anche la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per valutare eventuali risvolti penali.
Dal canto suo, Giorgia Meloniavrebbe manifestato disponibilità a un incontro, dopo aver ricevuto la lettera di scuse del docente. Ma l’inchiesta scolastica e quella giudiziaria restano aperte, e il futuro professionale del docente resta appeso al loro esito.
Articolo pubblicato il giorno 3 Giugno 2025 - 21:41