In un mondo che sembra sempre più afflitto da caos e disillusioni, Federico Sirianni irrompe con il suo nuovo album “La promessa della felicità”, un disco che dipinge la ricerca della gioia quotidiana come un’ossessione quasi pericolosa, dove il battito del cuore e i dubbi della mente trovano sfogo solo in attimi fugaci e imprevedibili. Preparatevi a un viaggio musicale che non risparmia colpi, evidenziando come la felicità – quel miraggio elusivo – sia spesso intrecciata a pene antiche e orizzonti irraggiungibili, in un cocktail di emozioni che potrebbe farvi ripensare alle vostre misere vite quotidiane.
Punti Chiave Articolo
Un Mosaico di Canzoni per una Felicità Elusiva
L’album, fresco di uscita per Squilibri, si ispira al brano omonimo che ha scalato le classifiche del Premio Tenco nel 2024, piazzandosi tra le cinque migliori canzoni dell’anno. Qui, Sirianni tesse un racconto audace, dove ogni traccia funge da stazione in un percorso di redenzione, esplorando le infinite sfumature della felicità senza cadere in facili consolazioni. È un invito a tuffarsi in un’esistenza dominata da tensioni irrisolte, dove la promessa di un abbraccio definitivo resta sempre un’illusione, proprio come una scommessa persa al primo round.
Armonie Intime e Collaborazioni Inaspettate
Con la direzione artistica di Michele Gazich, il disco opta per un sound acustico e intimo, fatto di pianoforti, chitarre e archi che creano un’orchestrazione delicata ma insidiosa, quasi orchestrale. Non manca la sorpresa di Rafa Gayol, il leggendario batterista di Leonard Cohen, che aggiunge un tocco di profondità a questo viaggio di dolcezza e contemplazione. Sirianni, nel frattempo, prosegue la sua rotta controcorrente, ignorando mode e algoritmi per concentrarsi su un’unione audacemente pura tra musica e parole – e qui emerge la sua etichetta, data da Bruno Lauzi come “il vero erede della storica scuola genovese”, un’etichetta che pesa come un’eredità ingombrante, forgiando un artista che sfida le masse con la sua testarda autenticità.
Un’Antidoto Gentile a un Mondo in Rovina
In questa fase matura della sua carriera, Sirianni offre un messaggio crudo: l’unica difesa contro la brutalità quotidiana potrebbe essere una “rivoluzione gentile”, infusa nelle sue canzoni e arricchita dai dipinti di Romina Di Forti, che portano colori vividi e sfumature tormentate al racconto. È un album che non edulcora la pillola, ritraendo la felicità come una tensione sempre aperta e sofferta, un vero schiaffo alla banalità dei tempi moderni.
Articolo pubblicato il giorno 9 Maggio 2025 - 14:49