Napoli – Un volo militare, un’ambulanza in corsa nella notte e, infine, le braccia aperte dell’Italia. Un bambino palestinese di soli 2 anni, arrivato dalla Striscia di Gaza, è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Santobono di Napoli, dove inizierà un percorso di cure per una rara malattia del sistema immunitario.
ìIl piccolo, originario di Beit Hanoun, città nel Nord-Est di Gaza devastata dai conflitti, è atterrato nella notte all’aeroporto di Pratica di Mare con un volo umanitario organizzato dalla CROSS di Pistoia, sotto la supervisione della Regione Campania. Ad accompagnarlo, il padre e il nonno, entrambi visibilmente provati dal viaggio e dalla guerra.
Trasportato con un’ambulanza del 118 della ASL Napoli 1 Centro, il bimbo è stato immediatamente preso in carico dall’équipe del reparto di Pediatria generale e Dermo-Immuno Reumatologia, diretto dal prof. Luigi Martemucci.
I medici sospettano una malattia granulomatosa cronica, una patologia rara che compromette le difese immunitarie, esponendo a infezioni gravissime.
La Fondazione Santobono Pausilipon ha attivato subito il protocollo di accoglienza: alloggio per i familiari, mediatori culturali arabofoni al fianco della famiglia e supporto psicologico.
Rodolfo Conenna, direttore generale dell’AORN Santobono, non nasconde l’emozione:
“Ogni bambino che arriva da una zona di guerra non è solo un caso clinico, ma una speranza da proteggere. Qui gli diamo la possibilità di curarsi, lontano dalle bombe. È un dovere umano prima che sanitario.”
Quella del piccolo palestinese non è una storia isolata. L’Italia, attraverso canali umanitari e collaborazioni internazionali, sta accogliendo sempre più minori bisognosi di cure complesse, spesso impossibili da garantire in territori devastati dalla guerra.
Articolo pubblicato il giorno 15 Maggio 2025 - 15:46