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Il famigerato Clan del Golfo colombiano riforniva droga ai Contini e agli Orlando-Polverino-Nuvoletta



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Un’organizzazione criminale ramificata, legami con le mafie italiane e un traffico internazionale di stupefacenti che partiva dal Sud America per arrivare in tutta Italia.

Questo lo scenario emerso dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Brescia, che hanno portato all’arresto di 45 persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di 85 soggetti, smantellando due gruppi attivi nel traffico di cocaina, hashish e marijuana.

Due gruppi criminali e il ruolo di Gussago

Le indagini hanno individuato due distinti gruppi criminali. Il primo, radicato nella provincia di Brescia, era specializzato nell’importazione diretta di droga dai Paesi produttori. La cocaina proveniva dalla Colombia, grazie ai contatti di una donna legata al Clan del Golfo, mentre l’hashish arrivava dal Marocco, transitando attraverso la Spagna.


Il secondo gruppo, con base operativa a Gussago, operava come hub logistico per la distribuzione della droga in Italia. Ne facevano parte soggetti legati alle famiglie di ‘Ndrangheta Nirta e Strangio di San Luca, insieme a esponenti della criminalità albanese. Questo sodalizio aveva contatti diretti con le principali organizzazioni mafiose italiane, tra cui Cosa Nostra, Camorra, Stidda e Sacra Corona Unita, che gestivano la distribuzione degli stupefacenti nelle rispettive aree di influenza.

La droga e i sequestri

Le operazioni della Polizia di Stato, avviate nel 2022, hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di droga:

  • 135 kg di cocaina

  • 90 kg di hashish

  • 3 kg di marijuana

  • 2.000 kg di cocaina e 1.500 kg di hashish individuati nelle indagini complessive

La droga veniva trasportata via mare e su strada, spesso nascosta in luoghi insospettabili come auto, abitazioni, cisterne per il trasporto del latte e persino in una cava in provincia di Lecce.

Il laboratorio della cocaina in Calabria

Ad aprile 2023 è stato individuato un laboratorio clandestino per il taglio e confezionamento della cocaina nelle campagne di Reggio Calabria. Qui operavano esperti chimici colombiani, utilizzando sofisticate tecniche per garantire la purezza della sostanza. Durante il blitz, gli investigatori hanno sequestrato:

  • 34 kg di cocaina con marchi distintivi come “888”, “Cartier” e l’icona di una zampa

  • 11 kg di sostanza da taglio

  • Attrezzature per la lavorazione, tra cui una pressa idraulica, frullatori industriali e bilance di precisione

Gli arrestati e i legami con la criminalità organizzata

Tra i principali arrestati figurano nomi di spicco del narcotraffico bresciano e calabrese. Dario Bovegno, 57enne bresciano con precedenti per droga, gestiva le operazioni con la compagna Maryis Paola Perez Salcedo, 39enne colombiana con contatti diretti nei cartelli sudamericani. A Gussago operava anche Francesco Giorgi, 48enne originario di San Luca, considerato il punto di riferimento per i clan mafiosi italiani.

Oltre a loro, sono finiti in carcere diversi collaboratori e corrieri, tra cui Gilberto Bolpagni, Skerdi Bocoi, Francesco Licaj e Annibale Torchia. Agli arresti domiciliari, invece, altre figure di supporto come Fabiano Brandani e Roberta Renaldini.

Un traffico internazionale con basi in tutta Italia

Le indagini hanno rivelato un sistema di distribuzione capillare, con rifornimenti diretti ai clan napoletani Contini, Orlando-Polverino-Nuvoletta, ai mandamenti mafiosi siciliani di Santa Maria di Gesù, Porta Nuova e Partinico, e ai gruppi stiddari della provincia di Caltanissetta.

L’operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata, ma le indagini proseguono per individuare eventuali ulteriori complici e ricostruire l’intera rete del narcotraffico che ha operato per anni con un giro d’affari milionario.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 2 Aprile 2025 - 09:21

2 Commenti

  1. L’articolo fa vedere come la criminalità organizzata è diffusa in Italia. E’ incredibile che ci siano tanti gruppi coinvolti nel traffico di droga. Bisogna fare di più per fermare queste attività illegali che rovinano le vite delle persone.

  2. La situazione del traffico di stupefacenti è molto preoccupante. Le indagini dimostrano come ci siano reti complesse e ramificate. E’ fondamentale che le autorità continuino a lavorare per smantellare questi gruppi e proteggere la società.

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