Luciano Verdoliva
Castellammare di Stabia – E’ stata aperta un’inchiesta sulla mega festa abusiva, con tanto di fuochi d’artificio e bottiglie di champagne stappate, andata in scena nella serata di ieri sul lungomare di stabiese e che ha accompagnato il rientro a casa di Luciano Verdoliva, ras locale accusato di omicidio aggravato dal metodo mafioso e poi assolto dalla Corte d’Assise di Napoli.
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Il 48enne, occhiali, codino, e tuta da ginnastica è arrivato vicino a quello che era stato fino a due anni fa il suo ristorante premiato e apprezzato dalle riviste e dai siti di cucina per le sue specialità di pesce.
E appena è sceso dall’auto è scoppiata la festa di familiari e amici con i fuochi d’artificio che sono partiti dalla vicina spiaggia. Le scene sono state riprese e ripostate su Tik Tok accompagnate dalla colonna sonora in sottofondo di Gianni Fiorellino: “Niscuna nuttata nu po maie fernì”.
La sentenza di assoluzione, emessa nel pomeriggio di ieri, e anticipata dal nostro sito, ha fatto discutere. A pesare sulla decisione dei giudici è stata la ritrattazione in aula del pentito Sovereto, il quale non ha confermato integralmente le accuse mosse appena un anno fa. Una svolta che ha riaperto il dibattito sull’affidabilità dei collaboratori di giustizia e sul sistema di protezione ad essi riservato.
A scagliarsi contro la ritrattazione è stato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Francesco Emilio Borrelli, che ha chiesto l’esclusione di Sovereto dal programma di protezione: “Il pentito che ha ritrattato – ha dichiarato Borrelli – deve essere estromesso dal programma di protezione, visto che o ha accusato un innocente o ha permesso la scarcerazione di un camorrista assassino.
Lo spettacolo abusivo e indecente a cui hanno dovuto assistere i cittadini di Castellammare ci fa capire la cultura illegale e prepotente di questi soggetti, che hanno voluto lanciare un messaggio di potere alla città. Un messaggio che deve essere immediatamente respinto dalle istituzioni”.
La festa in villa comunale, con i fuochi d’artificio esplosi illegalmente, è stata vissuta come una provocazione da parte della comunità locale, costretta a fare i conti con un’immagine di potere e impunità.
Intanto, la vicenda giudiziaria di Verdoliva continua a sollevare interrogativi. La ritrattazione del pentito, infatti, non solo ha portato alla sua scarcerazione, ma ha anche riaperto il caso.
La festa di martedì sera, con il suo sfarzo e la sua illegalità, sembra essere stata un messaggio chiaro: ma ora qualcuno probabilmente ne pagherà le conseguenze.
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