Da sinistra Pasquale Punzo, e le tre giovani vittime e Samuel Tafciu e le gemelle Sara e Aurora Esposito
In seguito alla tragedia avvenuta a Ercolano, che ha causato la morte di tre giovani operai impiegati "in nero" in una fabbrica abusiva, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha disposto un’intensificazione dei controlli nelle aziende e nei depositi di fuochi d'artificio dell'area metropolitana.
L’attività ispettiva, condotta dalla Commissione Tecnica Territoriale Esplosivi, ha portato a sei denunce su 13 opifici ispezionati, a causa di gravi violazioni riscontrate. La Prefettura ha avviato i procedimenti per la sospensione delle licenze delle attività coinvolte, molte delle quali erano già state oggetto di precedenti sanzioni per condotte illecite.
Secondo quanto comunicato dalla Prefettura, nel corso del 2024 sono stati emessi provvedimenti di sospensione, con durata variabile da 5 giorni a 3 mesi, per sei fabbriche di fuochi d'artificio.
Queste attività, pur autorizzate anche alla vendita diretta, hanno subito il ritiro temporaneo delle licenze. Il Prefetto, inoltre, ha emanato una circolare alle Forze dell’Ordine, sollecitando un rafforzamento dei controlli per contrastare la vendita illecita di prodotti pirotecnici, in particolare di quelli vietati, con l’obiettivo di prevenire reati legati a tale fenomeno, spesso controllato dalla criminalità organizzata, soprattutto in vista delle festività di fine anno.