A un anno dalla tragica scomparsa di Alessia Neboso, 21enne deceduta dopo un intervento di aumento del seno, arriva una svolta nelle indagini.
Il chirurgo responsabile è stato sospeso dall’esercizio della professione medica per un anno e la clinica è stata sequestrata.
La Procura di Napoli ha contestato al medico i reati di omicidio colposo, esercizio abusivo della professione e falso ideologico. Secondo gli inquirenti, la morte di Alessia sarebbe stata causata da gravi carenze igieniche durante l’intervento e da una gestione post-operatoria inadeguata.
La sala operatoria non sarebbe stata correttamente disinfettata e il personale non era qualificato per seguire la paziente.
Ancora più grave, il chirurgo e un suo collega avrebbero falsificato la documentazione, dichiarando di aver eseguito personalmente l’intervento.
La misura cautelare, eseguita dai carabinieri del NAS, è un primo passo verso la giustizia per Alessia e la sua famiglia. L’inchiesta, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, continua a far luce su questa vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e ha posto l’accento sui rischi legati alla chirurgia estetica.
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