L'epidemia di diabete di tipo 2 in Arabia Saudita spinge un primario gruppo medico del paese a siglare un accordo con Nefrocenter, azienda napoletana, per la realizzazione di 1200 posti dialisi.
La partnership nasce da un'esigenza specifica: l'Arabia Saudita ha il più alto tasso di malati di diabete al mondo, con un incremento di mille casi che necessitano di dialisi ogni anno. Il diabete, con le sue conseguenze vascolari, determina danni ai reni e ad altri organi, creando una forte domanda di assistenza sanitaria specialistica.
Nefrocenter, con sede a Torre del Greco, ha già consolidato la sua esperienza in Italia con centri di ricerca e sedi operative in diverse regioni. L'azienda campana è stata scelta per la sua competenza specifica nella cura delle malattie renali e per l'innovativo brevetto sugli accessi vascolari per la dialisi.
L'accordo con l'Arabia Saudita potrebbe aprire la porta a future collaborazioni in altri settori sanitari.Potrebbe interessarti
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"Il ministero della Salute del governo di Riad - ha spiegato al Il Mattino, Giovanni Lombardi, fondatore e presidente del gruppo Nefrocenter - ha un'urgente necessità di creare posti di dialisi a fronte di un incremento dei malati di diabete che è la più alta al mondo e che cresce al ritmo di mille casi che vanno incontro a dialisi ogni anno. Il diabete per le note conseguenze vascolari determina danni ai reni e ad altri organi quindi c'è necessità di un'offerta sanitaria specialistica e qualificata".
L'interesse saudita si estende anche alla produzione di farmaci e alle biotecnologie. Il "Progetto Vision 2030" del governo saudita prevede investimenti in questi settori e la partnership con aziende italiane potrebbe essere strategica per lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti.
L'Arabia Saudita, con una popolazione in crescita da 40 a 80 milioni entro il 2035, rappresenta un mercato in forte espansione per il settore sanitario. Le aziende campane, con le loro competenze e l'esperienza consolidata, possono giocare un ruolo importante in questo scenario, contribuendo allo sviluppo del sistema sanitario saudita e all'internazionalizzazione del "made in Campania".
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