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Il ristorante museo Cenere di Pompei nella selezione della Guida Michelin 2024

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Cenere, il ristorante-museo di Pompei, fa ufficialmente parte della selezione della Guida Michelin 2024. La motivazione recita: “Di fronte al parco archeologico, gli appassionati di cucina campana troveranno qui motivo di soddisfazione: accanto a qualche ricetta più creativa, il cuoco propone intramontabili piatti regionali, spesso basati su piccole produzioni di eccellenza: il carciofo violetto di Schito, il cece di Teano, la provola d’Agerola, la salsiccia rossa di Castelpoto e il suino nero casertano solo per citarne alcuni. Due sale, di cui una particolarmente suggestiva nel sottosuolo”.

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Cenere è caratterizzato da un format unico e ricco di suggestioni, che unisce cibo, vino e arte. Alla guida della cucina lo chef Pierpaolo Giorgio, a dirigere il maître sommelier Valerio Coppola. «Siamo felicissimi di aver raggiunto questo prestigioso traguardo – ha commentato lo chef Pierpaolo Giorgioringrazio tutti quelli che collaborano quotidianamente al nostro ambizioso progetto, i nostri clienti, i critici, gli ispettori, che ci seguono e ci recensiscono con stima e parole gentili».

Un successo ottenuto anche con l’importante  contribuito di Valerio Coppola e della sua preparazione non solo sui vini, (la cantina a vista vanta più di 300 etichette, tra grandi classici e chicche trovate in giro per l’Italia e non solo), ma anche sulle birre e sui drink inediti realizzati con maestria. Coppola ha coniugato le produzioni tradizionali con il nuovo che avanza.

Si pranza e si cena in un piccolo museo con 25 coperti. Cenere Museum & Bistrot è di proprietà di Gennaro Santarpia. Situato a pochi passi dagli scavi di Pompei, si trova in una storica dimora ottocentesca. Le sale hanno pareti laviche, nella prima spiccano iscrizioni in latino, in quella a forma di grotta, le teche illuminate, che contengono anfore “pop”, colorate e artistiche.

«Lavoriamo dal primo giorno curando ogni dettaglio – ha spiegato Santarpia – e ogni nostra scelta è legata alla territorialità, alla stagionalità e soprattutto alla qualità. Per noi questo è un punto di partenza e non di arrivo, ma mai ci saremmo aspettati di raggiungere un traguardo così importante in così poco tempo. Ad Maiora!».


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