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Ai Campi Flegrei 2 piccole scosse. Il sindaco di Bacoli replica a Musumeci

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Due piccole scosse di terremoto ai Campi Flegrei nella notte appena trascorsa. La prima all’1,07 di magnitudo 1.2 e l’altra all’alba di oggi alle 6.02 di magnitudo 1.0.

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Ma da ieri sera tengono banco le parole insensate e le solite promesse del ministro della Protezione civile Nello Musumeci arrivato più impreparato del solito al vertice di governo della Meloni durato solo un’ora. E il fatto che la premier non abbia rilasciato alcuna dichiarazione la dice lunga su come il Governo non sappia cosa fare mandando allo sbaraglio Musumeci.

Il ministro, anche se siciliano, conosce poco della cultura della popolazione del Sud. e non solo non ha neanche ascoltato le interviste che i canali Rai hanno fatto in questi giorni agli abitanti. La maggior parte di essi non vuole andare via da quella bellissima terra e lui propone incentivi per chi vuole andare via.

” È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”. Ha detto ieri sera Musumeci, confermando “l’intenzione del governo di impegnare risorse”, ha spiegato, “escludo il metodo del sisma bonus: troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri”.

Secondo la Protezione civile è stata valutata una sorta di fascia di priorità: tutti gli edifici censiti nell’area ristretta sono 8mila, di cui il 50% è esposto al rischio. Di questo 50%, 1.250 case sarebbero a elevato rischio sismico, 2.750 a medio rischio.

E per capire come la pensano i cittadini dei Campi Flegrei basta leggere la dichiarazione scritta poco dopo la mezzanotte dal sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione sui suoi canali social.

Il sindaco di Bacoli: “Siamo nati qui. Qui, vogliamo vivere. Nella terra più bella del mondo”

“Senza polemiche, perché non servono. Ma, lì a Roma, sappiano che i Campi Flegrei non sono una terra di abusivi, di irresponsabili, di incoscienti. Sia ben chiaro. Non consentiamo a nessuno di farci la morale. Nessuno. Siamo nati qui. Qui, vogliamo vivere. Nella terra più bella del mondo. Ed abbiamo il sacrosanto diritto di farlo, in sicurezza.

Perché lo sappiamo bene che, qui da noi, la terra arde. Perché siamo consapevoli che dovremo imparare a conviverci con il bradisismo. Lo stiamo facendo. Non senza paure, per carità. Ma siamo riusciti ad affrontarlo e superarlo, in passato. E ci riusciremo, anche adesso. Sempre senza polemiche, perché adesso non servono.

Ma, qui da noi, nei Campi Flegrei, attendiamo che che il Governo Italiano fornisca risposte concrete. E non li vogliamo i soldi per evacuare. Non accettiamo elemosine per scappare via. Ma vogliamo che si aiuti la gente a mettere in sicurezza, ove necessario, le proprie case. Punto. Nulla più di questo.

E trovatelo voi, lì a Roma, il nome per questa misura. Trovate i soldi. Senza però ergervi a maestri di vita. Non è il tempo. Non ve lo potete consentite. Lo Stato, troppo spesso assente da queste parti, deve semplicemente imparare a fare lo Stato. Mi fermo qui, perché abbiamo tanto altro a cui pensare in queste ore così frenetiche.

Io sono nato a Bacoli, nei Campi Flegrei. Sono flegreo, da sempre. E sono il sindaco di un popolo straordinario. Non di abusivi, ma di gente perbene. Non di irresponsabili, ma di famiglie laboriose. Non di incoscienti, ma di donne e uomini innamorati della propria terra. Difenderò con ogni forza i diritti della nostra gente. E della comunità di cui ho l‘immenso onore di essere il primo servitore. Sono bacolese, da tante generazioni. E me ne vanto. Sono flegreo, fino al midollo. E ne sono fiero”.

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