L'INTERVISTA

Marino: “Serie A, il format a 20 squadre è quello giusto. Inter come il Napoli dell’anno scorso”

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Con il campionato di che si avvicina alle ultime quattro giornate, Pierpaolo , decano dei dirigenti sportivi italiani, ha condiviso la sua analisi sulla situazione attuale e sulle sfide future. Intervistato da “Radio Anch'io Sport” su Rai Radio 1, Marino ha espresso il suo punto di vista sulle dinamiche del torneo e su specifiche partite.

“Il nostro campionato non è equilibrato da diversi anni, ci sono disparità di fatturati e ricavi, non è una questione di oggi. Tuttavia, è stato un bel campionato per quanto riguarda lo spettacolo offerto dalle squadre e anche per certe novità tecnico-tattiche,” ha detto Marino. “L' ha ripercorso il campionato del dell'anno scorso. A volte ci sono anche i demeriti che determinano certi divari in classifica. Demeriti di alcune squadre che dovevano fare e non hanno fatto.”

Quando gli è stato chiesto se fosse favorevole a una riduzione del numero delle squadre nel campionato, Marino è stato chiaro: “Ho fatto tanti anni con l' e con il Napoli con campionati a 16 squadre. Sia a 16 che a 18 squadre sono campionati che nella loro brevità non fanno emergere i reali valori tecnici. Una sconfitta determinava una classifica in maniera inappellabile. Sono contrario alla riduzione delle squadre. I format migliori sono la Premier e la Liga, tutti campionati a 20 squadre che non vanno a ridurre l'organico. A mio avviso, quello attuale è il format giusto.”

Marino ha anche discusso della lotta salvezza, evitando pronostici audaci: “La crisi del Sassuolo mi sembra difficilmente risolvibile a quattro giornate dalla fine. La sua differenza reti così macroscopica mette in evidenza la mancanza di equilibrio tecnico e tattico. Anche se al Sassuolo va riconosciuto che l'assenza di Berardi ha determinato una crisi in partenza che poi si è propagata in maniera ancora più severa. Per quanto riguarda le altre, dal Lecce in giù, può succedere di tutto: bastano un paio di vittorie per tirarsi fuori. E poi ci sono tanti scontri diretti, ad esempio l' ne ha tre sulle quattro partite rimanenti.”

Infine, Marino ha riflettuto sulla prossima partita tra Udinese e Napoli: “Una partita che in questo momento non riproduce quelli che erano i campionati dell'anno scorso. Ora si affrontano con uno scenario completamente diverso, non festoso come quello dell'anno scorso. Per me è una sfida particolare, perché ricordo come Fabio Cannavaro era raccattapalle nella partita con la che determinò il primo .

“Conservo una foto di Fabio che gira col bandierone portato dai giocatori del Napoli. E poi nello staff di Fabio c'è anche Paolo Cannavaro, mio giocatore nella ricostruzione del Napoli,” conclude Marino, sottolineando i legami storici e personali che rendono il calcio italiano così affascinante.



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