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L’ex procuratore degli arbitri D’Onofrio condannato a 5 anni e 8 mesi per traffico internazionale di droga

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Rosario D’Onofrio, ex procuratore capo dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), è stato condannato a Milano a una pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione nell’ambito di un’indagine su un presunto maxi traffico internazionale di droga. La sentenza è stata emessa dal giudice Lidia Castellucci, che ha inflitto complessivamente una quarantina di condanne, fino a un minimo di 17 anni di carcere.

D’Onofrio, a cui sono state concesse delle attenuanti in virtù della collaborazione fornita alle autorità investigative, ha visto la sua pena aumentare a causa di una precedente condanna sempre per reati legati alla droga. L’ex procuratore, coinvolto in associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, era già stato arrestato in flagranza nel maggio 2020 per il trasporto di 44 chili di marijuana, per il quale era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione.

Secondo quanto riportato nelle indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, D’Onofrio avrebbe sfruttato il periodo del lockdown per gestire il traffico di droga, utilizzando la sua posizione per agevolare il trasferimento illegale di stupefacenti in Spagna, facendo affluire la droga o i proventi dello spaccio a cittadini cinesi.

L’ex ufficiale dell’esercito, ancora procuratore dell’AIA al momento del secondo arresto, aveva sollevato numerose polemiche, specialmente in relazione alla sua partecipazione a riunioni dell’AIA mentre si trovava ai domiciliari dopo il primo arresto. La procura di Milano aveva trasmesso gli atti alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).


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