Cronaca Avellino

Ariano Irpino, l’Osapp denuncia: “Ancora aggressioni in carcere”

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Escalation di aggressioni ai danni dei Poliziotti penitenziari nel di .

È l'ennesima denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Osapp che ha annunciato per il giorno 12 marzo una visita negli istituti avellinesi di Ariano Irpino e Avellino da parte del segretario generale Leo Beneduci congiuntamente al segretario regionale Vincenzo Palmieri.

“Ci sono ingenti danni che oramai non si contano più', ciò nonostante i vertici regionali della Campania d del DAP benché' i nostri ripetuti appelli formulati in tutte le lingue del mondo continuano a trasferire verso quella struttura, laddove la carenza del personale la fa da padrone, utenti di difficile gestione in un istituto dove oramai il sovraffollamento rende deficitario il trattamento e mina la sicurezza interna ed esterna”, denuncia l'Osapp.

E poi si racconta: “Oramai gli eventi critici si susseguono, nella giornata di ieri un detenuto dell'ottava sezione ha dapprima con una scusa attirato la propria attenzione di un agente  in servizio verso la camera detentiva dov'è era ristretto per poi sferrargli un pugno al volto attraverso il cancello.

Qualche giorno fa un altro detenuto ha provato ad aggredire la psicologa, fortunatamente bloccato in tempo dalla prontezza dei pochi agenti; ancora, la scorsa settimana un altro detenuto ristretto nella 2 sezione ex art 32 O.P. ha distrutto con violenza la propria camera detentiva allagando l'intero reparto procurando interruzioni di attività.

Ciò nonostante il provveditorato di napoli continua ad assegnare utenti che già in altre realtà hanno procurato disordini e aggressioni ignorando che Ariano Irpino e al collasso. La visita del 12 marzo sarà eseguita per appurare nuovamente lo status quo in cui sono costretti a vivere i poliziotti penitenziari e sollecitare contromisure e interventi urgenti per la gestione di particolari utenti, carenze strutturali e strumentali, sanità' fallimentare, organici oramai ridotti all'osso, tenuto conto età avanzata del personale di Polizia e prossimi pensionamenti e del comparto funzioni centrali, tutto ciò procura compressione dei diritti”.


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