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Detenuto aggredisce la moglie in carcere: la sfregia e tenta di ucciderla con le lamette

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Momenti di terrore ieri pomeriggio nel carcere di Spini di Gardolo, in Trentino Alto Adige, dove un detenuto di 40 anni ha aggredito brutalmente la moglie durante un colloquio.

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L’uomo, già in carcere da un anno per aggressione nei confronti della consorte, l’ha sfregiata al viso con due lamette e poi ha cercato di tagliarle la gola, rischiando di recidere la carotide.

L’episodio violento si è verificato intorno alle 17:00 durante il colloquio tra l’uomo, di origini tunisine, e la moglie, un’italiana di 44 anni. Sembrava un incontro tranquillo, ma in pochi istanti l’uomo si è scagliato contro la donna con le lamette. Le è andata bene, perché le lamette non le hanno tranciato la carotide, ma ha il volto sfregiato.

La furia non si è placata e l’uomo ha tentato di tagliarle la gola, solo grazie all’intervento tempestivo degli agenti di polizia penitenziaria si è evitato il peggio.

La donna, soccorsa dal personale del carcere e dal 112, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale Santa Chiara di Trento. Le sue condizioni non sono gravi, ma è sotto choc per l’accaduto. L’aggressore è stato invece arrestato e questa mattina sarà processato per tentato omicidio.

Le motivazioni del gesto sono ancora da chiarire. I due coniugi, che non hanno figli, avevano già avuto problemi in passato. L’uomo era già detenuto per aggressione alla moglie.

L’episodio ha provocato sgomento all’interno del carcere. I sindacati di polizia penitenziaria da tempo denunciano la carenza di personale, con 160 agenti a fronte di 227 previsti e un numero di detenuti in aumento (380 contro i 240 previsti). La cronica mancanza di personale, secondo i sindacati, mette a rischio la sicurezza sia dei detenuti che degli stessi agenti.

La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per tentato omicidio e ha avviato le indagini per chiarire i fatti. L’uomo è stato arrestato e si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

 



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