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“Sono una donna sopravvissuta, nonostante sia stata vittima di uno stupro. Pensavo di restare lì quella notte, di non tornare più a casa”, ha raccontato Alessandra Accardo, la poliziotta che un anno fa è stata aggredita e stuprata a Napoli al termine del suo turno di lavoro, intervistata da Nunzia De Girolamo in ‘Avanti Popolo’ su Rai3.

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“Ho subito colpi alla testa e sono stata strangolata per tutto il tempo. Non c’è stata pietà né compassione. Quando comprendevo che stavo per lasciare questa vita terrena, trattenevo l’ultimo respiro, pensando a mia madre e a mio padre. Volevo tornare a casa da loro”, ha ripercorso quei terribili attimi. “Il mio aggressore è stato condannato con il massimo della pena, la giustizia esiste. Alle altre vittime dico che devono denunciare: denunciare subito aiuta tutti, anche nel racconto, è utile in fase di indagine.”

Accardo ha raccontato come abbia lavorato su se stessa per andare avanti. “Ho avuto bisogno di tempo per piangere e stare da sola. Ci ho lavorato tanto e sono andata avanti. Attualmente sono impegnata anche nelle scuole con i ragazzi, perché da questo dolore deve nascere qualcosa di bello. Bisogna parlare con i giovani, ascoltarli, perché loro sono la chiave del futuro. Non bisogna sottovalutare nemmeno il più piccolo campanello d’allarme. Non solo le donne, anche gli uomini devono chiedere aiuto se si rendono conto che in loro qualcosa non va.”

“La violenza di genere non è solo un problema delle donne, ma degli uomini. La loro attenzione in quelle circostanze è una cosa bellissima perché fa capire che non sono tutti uguali”, ha concluso Accardo.

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