Cronaca di Napoli

Strisce blu a Giugliano, il consigliere Pirozzi: “Alcuni stalli non a norma”

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“Ho segnalato nel corso dell'ultima riunione in merito al piano sosta nella quale abbiamo portato all'attenzione dell'amministrazione tutte le criticità del servizio, anche che alcuni stalli non erano a norma”.

E' quanto denuncia, con un post sui social, il consigliere comunale di , Giovanni Pirozzi. Il piano parcheggi a Giugliano, entrato in vigore lo scorso 11 settembre, è ancora al centro delle polemiche, soprattutto per la carenza degli stalli riservati ai residenti che devono però sottoscrivere un abbonamento dal costo di 30 euro annui. Sono poco più di 500 (in una città che conta circa 40mila nuclei familiari) ed in alcune strade del centro mancano del tutto.

Nel quadro economico del piano si prevede la vendita di 12mila abbonamenti. Significa che se venissero sottoscritti tutti gli abbonamenti trovare un posto libero per i residenti diventerebbe una vera e propria lotteria. Gli stalli bianchi (quelli a libera sosta) sono quasi tutti nell'area retrostante il cimitero a circa un chilometro e mezzo dal centro storico. Nel nuovo piano parcheggi non ci sono stalli riservati allo sosta degli scooter. Per i mezzi a due ruote solo quelli, presenti da sempre, al corso Campano.

“Le dimensioni degli stalli di sosta sono definiti dal Codice della Strada, che negli allegati grafici sancisce che la larghezza degli stalli di sosta deve essere almeno 2 metri e 30 centimetri. Sin dalla loro tinteggiatura non mi convinceva la larghezza degli stalli adiacenti la biblioteca comunale, sicché ho proceduto di persona alla misurazione degli stessi. La misurazione effettiva ha dato ragione a quello che era stato il mio intuito visivo. Gli stalli adiacenti la biblioteca comunale misurano in larghezza 154 centimetri e quindi non a norma”, aggiunge ancora Pirozzi.

“Ho chiesto pertanto l'eliminazione di quegli stalli non a norma risolvendo così – conclude – anche un problema di natura politica ossia quello del messaggio sbagliato che si trasmetteva ai giovani costretti a sostenere dei costi non sopportabili per esercitare un loro diritto allo studio”.


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