Campania

La corsa ad ostacoli degli idonei OSS in Campania

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Nell’anno 2019 si decise finalmente di bandire concorsi pubblici per poter inserire in sanità un massiccio numero di OSS (Operatori Socio Sanitari), una figura considerata mitologica nell’ambito fino a quel momento.

Finalmente, in prospettiva dall’uscita di commissariamento della regione Campania, si mette mano alla risoluzione che andava dall’ottimizzazione dei livelli essenziali di assistenza fino al demansionamento della figura infermieristica, ciliegina sulla torta, tanti posti di lavoro.

I concorsi banditi in quell’anno sono: A.O.R.N A. Cardarelli, asl na2nord, aou Federico II , a.o.r.n Santobono Pausillipon e aou l.Vanvitelli. Le prime due aziende citate procedono al concorso, mentre le ultime tre restano bloccate poiche’, le graduatorie del Cardarelli e asl na2 assunti i vincitori producono un numero di idonei di circa 2500 unita’.

Da questa situazione si comincia già a delineare un percorso tortuoso, tanto per usare un eufemismo, che comunque con l’arrivo della pandemia da sars cov 2 ha portato ad un’accelerazione per quanto riguarda le assunzioni.

In seguito anche alla Federico II e al Santobono possono cominciare le selezioni e in conclusione Vanvitelli procede per sé. I concorsi banditi da 5 aziende diverse nel 2019 avevano prodotto abbastanza idonei presenti in graduatoria che potevano compensare i fabbisogni di altre aziende sanitarie della Campania.

I fabbisogni sono un passaggio importante di questa faccenda poiché nonostante le graduatorie del Cardarelli, asl na2 e della Federico II, dove ci sono ancora alcune convenzioni aperte finalizzate al completo scorrimento di quest’ultima, risultano essere ancora molto ampi sulla ricerca di questa figura professionale.

I problemi di gestione su come smaltire tutte queste persone evidentemente non furono notati da chi è di dovere, al punto tale che si decise di bandire altri concorsi, ovvero, a.o.r.n S.Anna e San Sebastiano di Caserta, in seguito l’asl di Avellino e per non farci mancare niente, Avellino ne bandisce uno anche per il carcere, ma questa è tutta un’altra storia.

La regione Campania non potendo o non volendo spiegare il motivo di tanti concorsi fatti da tante aziende per la stessa medesima figura professionale, decise di approvare una direttiva, la n.680474 che imposta gli scorrimenti in ordine cronologico, la corte di cassazione, poi sentenzia e consolida il tutto.

La cosa sulla quale bisogna focalizzarsi particolarmente è la metodica lenta e macchinosa per effettuare questi scorrimenti, che non combaciano con i tempi predefiniti di scadenza di queste graduatorie. Un esempio attuale è la graduatoria al Santobono dove mancano poco più di tre mesi alla sua conclusione, trovandosi ancora con più di 300 idonei che non sono stati contattati.

La graduatoria alla Vanvitelli segue con terrore tutto questo, in quanto, ad un anno dalla sua scadenza si ritrova con 5 richieste di disponibilita’ per Avellino, e così via.
I fabbisogni approvati dalle aziende asl na1, asl salerno e asl Caserta hanno numeri cosi’ importanti che darebbero un colpo di spugna di grandissime dimensioni per lo smaltimento delle graduatorie, e come si procede?

Con piccoli blocchi di chiamate che producono molti rifiuti, poiché, non c’è un’organizzazione decente al fine di definire gli idonei che sono presenti anche su altre graduatorie e quindi sono stati già collocati.

Oggi le graduatorie sono aperte e stanno facendo convenzioni in modo sparpagliato poiché ormai l’ordine cronologico è decaduto e si cerca di far scorrere tutto insieme, quasi, contemporaneamente, con un ben di dio di fabbisogni da colmare si va con il contagocce. Chi sta pagando dazio è la graduatoria I.Vanvitelli scavalcata su tutti i fronti.

Arrivati a questo punto le domande lecite che ci sorgono sono:
Perchè non si accelera sugli scorrimenti con tutti questi posti a disposizione?
– Se si ha tutta questa difficoltà a smaltire le graduatorie perché tanti concorsi?

Chi si vuole favorire?
Tutte le prime tre graduatorie sono state smaltite, perché le altre rischiano un destino diverso?
Ma soprattutto, dobbiamo pensare alla bizzarra idea di un nuovo concorso? Favorendo chi?
Di questo passo e viste le scadenze, queste risorse per chi le vogliamo conservare?

In tutto questo aggiungiamo: stabilizzazioni, cooperative ancora presenti nelle aziende sanitarie, terzo settore che rivendica i diritti come se fossero dei dipendenti pubblici,
un enorme guazzabuglio che non riesce a trovare una soluzione, ma che per ora lascia solo il dubbio che ce n’è per alcuni, poco per altri e nulla per altri ancora.

La cosa certa è che non si era mai vista una cosa del genere nell’ambito dei concorsi pubblici, il 1200 esimo di una graduatoria viene assunto a discapito del 200esimo di un’altra.

Avendo bandito concorsi interni e assunto personale con una graduatoria aperta, tutto questo esclusivamente perchè la legge lo consente, ed è proprio questo ‘il vero dramma della situazione.

Fino ad oggi ne abbiamo viste tante e ne continueremo a vedere ancora, ma, manca probabilmente l’ultimo passaggio e cioè quelli che restano, che hanno avuto lo stesso percorso, fatto gli stessi sacrifici, e utilizzato lo stesso impegno (in moltissimi casi anche 100 volte tanto) che si sentiranno dire: ”Non era un tuo diritto”, non perchè sia vero, ma perchè cosí è stato deciso. Ma non preoccuparti, puoi riprovare al prossimo concorso, i soldi ed i posti li abbiamo gia’.


Articolo pubblicato il giorno 4 Luglio 2023 - 12:27
Redazione

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