E’ partito oggi dal porto di Genova, il giro del mondo di nave Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare che, per l’occasione, diventa anche ambasciatore del Made in Italy.
Un’avventura che durerà poco meno di due anni e si concluderà a febbraio 2025, con il rientro alla base della Spezia, dopo aver percorso circa 40.000 miglia marittime. Si tratta del secondo giro del mondo nella storia del veliero, dopo quello compiuto tra il 2002 e il 2003, e recupera il viaggio inizialmente previsto nel 2020 e rinviato a causa della pandemia.
Sono previste 31 soste in 28 Paesi, toccando cinque continenti. A salutare la nuova missione, una nutrita rappresentanza del governo, con i ministri Guido Crosetto, Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin, Daniela Santanchè, Andrea Abodi e il viceministro Edoardo Rixi. Presenti anche il governatore ligure, Giovanni Toti, e il sindaco di Genova, Marco Bucci.
Nel pomeriggio, nave Vespucci sarà salutata in mare anche da alcune imbarcazioni impegnate nel Grand Finale della Ocean Race, con il sorvolo delle Frecce Tricolore. Tra le missioni del veliero, oltre alla tradizionale formazione degli allievi della Marina, portare in giro per il mondo la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco e raccogliere dati preziosi per le ricerche dell’Università di Genova e dell’Istituto idrografico della Marina.
Nel corso della cerimonia è stato ricordato anche il tenente Michele Saverese, che nelle scorse ore ha perso la vita durante un addestramento alla Spezia.
Salutata dal sorvolo delle Frecce Tricolori e dal lancio dei paracadutisti della Brigata Folgore dell’Esercito Italiano, il Vespucci salperà nel pomeriggio dal molo dei Magazzini del Cotone nel porto di Genova per un viaggio di 19 mesi intorno al mondo.
A bordo per la prima volta ospiterà anche strumentazione e ricercatori dell’Università di Genova con un progetto creato in tandem con l’Istituto Idrografico della Marina e la Marina Militare per promuovere la cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.
Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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