Elsa Morante e Procida: tra la scrittrice e l'isola c'era un legame profondo che le ispirò la prima scintilla del romanzo L'Isola di Arturo, vincitore del Premio Strega nel 1957.
Un legame che ora la giornalista Gea Finelli esplora fino in fondo, come non era mai stato fatto prima, nel libro Nel mare di Elsa, in libreria i primi di luglio per Nutrimenti.Potrebbe interessarti
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Fra la fine degli anni '40 e gli inizi degli anni '80, la Morante soggiornò per lunghi periodi a Procida ma quasi mai in saggi o biografie vengono riportate date precise, né testimonianze o racconti dei suoi quei frequenti soggiorni sull'isola. La permanenza a Procida diventa nel libro un ritratto della scrittrice attraverso le voci di chi ancora la ricorda, o ne serba una memoria tramandata. Nel mare di Elsa vuole riscoprire l'isola vergine degli anni '50 e raccontare l'impatto che la sua dimensione omerica, onirica, magica, quasi fiabesca, ebbe nel vissuto umano e professionale della scrittrice. Il libro vela una magica e difficilmente replicabile fusione alchemica tra un territorio e un'anima, entrambi impetuosi e fragili.
Gea Finelli, ideatrice e coordinatrice del Premio letterario Pagine di Passione dedicato a Verga, collaboratrice delle pagine culturali di Repubblica Napoli, la città dove è nata nel 1983, autrice di documentari, ci mostra come molto di ciò che conosciamo del rapporto tra Elsa e Procida si ritrovi nell'incanto delle pagine dell'Isola di Arturo, nelle suggestioni di una scrittura che trasfigura luoghi, personaggi, visioni.
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