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Le regole di bon ton dell’anello di fidanzamento

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L’anello di fidanzamento è un gioiello che, complici i social e il desiderio di condividere con le persone care i momenti più importanti della propria vita, negli ultimi anni è tornato di gran moda. Il web e la possibilità di acquistare online gioielli di altissima qualità – tra i più apprezzati troviamo gli anelli di fidanzamento di Torinogioielli, realtà storica del capoluogo piemontese che, ormai da tempo, sta sfruttando in maniera eccelsa le potenzialità della rete – hanno senza dubbio contribuito al ritorno in auge dell’anello che simboleggia la promessa di amore eterno.

Se si ha intenzione di donarlo alla persona amata, è bene fare il punto della situazione sulle regole di bon ton che lo riguardano. Quali sono? Scopriamole nelle prossime righe.

Dove si indossa

L’anello di fidanzamento si indossa all’anulare della mano sinistra. Da qui, secondo la tradizione, partirebbe la cosiddetta vena amoris, che arriva dritta al cuore. Il galateo post fidanzamento prevede che, la mattina del matrimonio, il gioiello venga spostato all’anulare della mano destra.

Perché il diamante

Se si ha intenzione di rispettare le regole della tradizione, è necessario regalare un anello di fidanzamento con diamante. Come mai questa pietra? Per un motivo molto semplice: si tratta del materiale più duro in assoluto, resistente alle sollecitazioni esterne come qualsiasi matrimonio dovrebbe essere.

Per amor di precisione, è bene rammentare che, negli ultimi anni, sono entrati a far parte degli anelli ammessi dal bon ton anche gioielli caratterizzati dalla presenza di altre tipologie di pietre preziose, ciascuna con il suo significato.

Qualche esempio? Il rubino, che simboleggia l’amore ardente. Fantastico è anche lo zaffiro, la cui popolarità è arrivata alle stelle dopo il fidanzamento ufficiale di William d’Inghilterra e Kate Middleton nel lontano 2010.

In questo caso, parliamo di una pietra che simboleggia la fedeltà. Lo smeraldo, invece, richiama il concetto della speranza, un sentimento positivo verso il futuro che dovrebbe caratterizzare qualsiasi rapporto matrimoniale.

Cosa succede dopo la proposta

Dopo il dono dell’anello di fidanzamento, la tradizione vuole che, come forma di ringraziamento per il prezioso la famiglia della futura sposa inviti quella di lui fuori a pranzo, pagando il ristorante. Un’altra regola da rispettare dopo il dono dell’anello di fidanzamento vede in primo piano il regalo, da parte del fidanzato, di un mazzo di fiori alla sua bella.

Il costo

In questo caso, parliamo di una tradizione che, per fortuna, è radicalmente cambiata. Ad oggi, infatti, non si guarda più al costo del gioiello – in commercio ci sono soluzioni per tutte le tasche – ma al suo significato.

In passato, chi voleva rispettare pedissequamente le regole del bon ton doveva regalare alla donna che intendeva portare all’altare un anello con un costo corrispondente al triplo del suo stipendio. Come mai? Per dare un riscontro concreto del sacrificio che si era pronti a fare per la donna della propria vita.

Il taglio

Quando si parla di tradizioni legate agli anelli di fidanzamento, non si può non chiamare in causa il taglio. Il più classico è indubbiamente il brillante che, nel caso del solitario, assume una forma tonda. Negli anni, si sono fatti strada al centro della scena diversi altri tagli molto originali e altrettanto eleganti.

Giusto per citare due fra i più popolari, ricordiamo quello a cuore e il taglio ovale.

Cosa fare in caso di rottura del fidanzamento

In caso di rottura del fidanzamento, a prescindere dal motivo per cui è avvenuta, la regola prevede che l’anello venga restituito.

Una cosa che non tutti sanno è che di questo tema parla un articolo del codice civile, il numero 80 per la precisione. Cosa dice? Che il “promittente può domandare la restituzione dei doni fatti a causa della promessa di matrimonio, se questo non è stato contratto”. Per farlo, però, ha tempo un anno dalla rottura del fidanzamento.

 

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