E’ di almeno 180 morti totali tra Turchia e Siria il bilancio del terremoto che ha colpito nella notte l’Anatolia, causando danni molto ingenti.
Almeno 76 persone sono state uccise in Turchia in sette diverse province, secondo l’agenzia governativa per la gestione dei disastri (Afad), e secondo i media statali siriani almeno altre 111 hanno perso la vita in Siria. Più di 600 persone sono rimaste ferite nei due paesi, hanno detto le stesse fonti.
Un totale di 42 scosse di assestamento sono state registrate in Turchia nelle due ore successive alla prima, di magnitudo 7,4. Lo riferito l’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze del ministero degli Interni di Ankara, secondo cui la più forte è stata di magnitudo 6,6.
“Si ferma a scopo cautelativo, dalle 6.30, la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia, con possibile successiva estensione all’alta Italia a seguito dell’allerta diramata dal Dipartimento della Protezione Civile, per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 02.17”.
Lo comunica in una nota Ferrovie dello Stato aggiungendo che “in conseguenza allo stop cautelativo potrebbero registrarsi possibili cancellazioni e ritardi in estensione anche in altre regioni”.
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