Cronaca Avellino

“Gli spacco la faccia”: bufera sul presidente del Consiglio comunale di Avellino

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“Diglielo a Todisco che gli spacco la faccia”. Sono alcune delle parole pronunciate in aula dal presidente del Consiglio comunale di Avellino, Ugo Maggio, e rivolte a Francesco Todisco, consigliere delegato alle Aree interne della Regione Campania.

Todisco: “Da Maggio minacce degne del linguaggio criminale”

Il diretto interessato parla di minacce, che definisce “degne del linguaggio di un criminale” seppure pronunciate da un esponente delle istituzioni “e confidate, a microfono aperto, al sindaco”. Todisco ha pubblicato sui social un video che riprende il passaggio incriminato.

“No, non è un dialogo tratto da “Gomorra” o il doppiaggio satirico di “Street fighters”, ma – scrive Todisco – sono le parole del presidente del Consiglio comunale durante il dibattito in aula sul project financing rispetto al futuro dello stadio di Avellino”.

Todisco chiede un intervento del prefetto di Avellino, Paola Spena, alla quale scriverà formalmente per “intervenire, nella pienezza delle sue prerogative, al fine di evitare che un soggetto che abbia tale concezione della dialettica politica, che sfocia nella minaccia di stampo delinquenziale, possa rappresentare la massima istituzione democratica della città”.

Todisco chiede dimissioni, le scuse del presidente Maggio

Todisco chiede a Maggio di dimettersi e ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione di sfiduciarlo. Intanto, sono arrivate le scuse del presidente del Consiglio comunale.

“Da Presidente dell’assise, professionista e cittadino di Avellino, sento di porgere le mie più sincere scuse – scrive Maggio in una nota – all’amico Francesco Todisco, ai consiglieri tutti e alla città”.

“Dopo molte ore di Consiglio comunale, e dopo essere stato oggetto di ripetuti e durissimi attacchi, soltanto per essermi impegnato far rispettare il regolamento consiliare, mi sono purtroppo abbandonato a espressioni che in nessun modo fanno parte della mia maniera di parlare, di pensare e di agire”.

“La mia storia personale e politica testimonia meglio delle parole che condanno da sempre ogni forma di violenza, sia fisica che verbale, e che nutro profondo rispetto per l’altrui opinione e per tutti i rappresentanti politici presenti all’interno del Consiglio comunale o esterni ad esso”.


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