Quale futuro per le criptovalute in Italia?

Fare una previsione sul futuro delle criptovalute è un’operazione di non poco conto, capace di mettere in crisi i migliori esperti finanziari. Considerata l’enorme volatilità delle Crypto, con bitcoin a fare da spartitraffico e guidare la carovana, ci sentiamo di poter dire che nel prossimo futuro avranno un ruolo sicuramente importante, ma forse non così travolgente come qualcuno ha detto. 

Certo, le criptovalute sono entrate già nelle case dei cittadini di tutto il mondo e, chi più chi meno, tutti sanno di cosa si tratta. Magari non nel dettaglio, ma a oggi il termine bitcoin non è più così sconosciuto. Il mondo Crypto sta prendendo sempre più piede nella nostra quotidianità, dagli sponsor nei campionati sportivi (il mondiale di calcio in Qatar 2022 è stato uno dei più sponsorizzati in tal senso) alle aziende che accettano pagamenti in bitcoin. Anche i casino crypto aumentano di giorno in giorno, e qualcuno offre anche bonus senza deposito, segno che la moneta virtuale non è più così “virtuale” come sembra. 

Facendo un rapido viaggio nel passato arriviamo al 2009, quando il gruppo di anonimi inventori sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto sviluppò il bitcoin, definita “una riserva di valore” più che una moneta vera e propria. Il bitcoin, infatti, non fa uso di un ente centrale, ma il suo valore è determinato unicamente dal meccanismo di domanda e offerta. Questo lo rende quindi molto volatile, a tal punto che il suo valore è passato da 0,00076 dollari nel momento del lancio a oltre 69.000 dollari nel 2021. Oggi il suo valore si aggira intorno ai 16.000 dollari, e cambia di giorno in giorno.

Il bitcoin è presente solo sul web in un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni e sfrutta la crittografia per generare nuova moneta e l’attribuzione di proprietà. Ovviamente, la generazione di monete virtuali non è infinita, ma ha un termine massimo che ne garantisce la rarità e ne limita l’inflazione. Per bitcoin il massimo producibile è di 21 milioni e cesseranno di essere creati intorno al 2140. Ecco, dunque, che le previsioni future sul valore del bitcoin (e quindi delle criptomonete) può essere fatto in relazione alla sua estrazione.

Nell’ultimo anno in corso il valore del bitcoin è passato dai circa 41.000 dollari di gennaio 2022 al primo crollo di maggio intorno ai 27.000 dollari fino ai 18.000 dollari di giugno. Da lì qualche alto e basso non rilevante, dove il picco più alto è stato di 23.000 dollari ad agosto e il più basso a poco più di 15.000 a novembre. Sembrerebbe un crollo totale del valore della moneta virtuale, ma già in passato ci fu una prima discesa dei prezzi prima del boom che portò al record storico. Allora, siamo a luglio 2021, il bitcoin toccò quota 26.000 dollari circa prima di schizzare in alto. 

Secondo gli esperti il bitcoin avrebbe dovuto chiudere l’anno con una ripresa attestata intorno ai 30.000 dollari, ciò significa circa il doppio rispetto al valore che ha attualmente (molto difficile quindi che si verifichi). Sembra però che entro la fine del 2023 possa toccare di nuovo un picco massimo e superare il valore record precedente arrivando addirittura intorno ai 70.000 dollari. In risposta alla criptomoneta più conosciuta, altre crypto prenderanno sempre più il monopolio del mercato, riducendo di molto il gap tra la regina delle criptomonete e il resto delle monete virtuali. Entro la fine del 2030 si prevede un uso largamente diffuso delle criptovalute in diversi settori commerciali e finanziari. Questo determinerà un valore generale più alto senza troppo divario tra le moneti esistenti, in Italia come nel resto del mondo.

 

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