Napoli, a Scampia sartoria sociale nel bene confiscato alla camorra

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Napoli. Quindici ragazze a rischio di essere escluse dalla scuola a causa dell’alto numero di assenze hanno frequentato un corso di formazione professionale Iefp in sartoria e ora si apprendono a diventare imprenditrici in un’azienda sociale in un bene confiscato alla camorra.

Accade nel ‘difficile’ quartiere napoletano di Scampia. Lunedi’ prossimo la loro esperienza sara’ presentata al centro Hurtado. Il loro e’ un percorso di formazione triennale (promosso da Anpal Servizi) che oggi, all’avvio del quarto anno, diventa anche impresa e lavoro per il territorio.

Queste studentesse, recuperate alla dispersione scolastica, otterranno il diploma di Tecnico dell’abbigliamento e dei prodotti tessili della casa. Nel contempo – in occasione della presentazione dell’iniziativa – sara’ presentata l’impresa sociale che vedra’ la trasformazione di queste ragazze in imprenditrici della sartoria con una propria attivita’ a Secondigliano.



    L’esperienza dei corsi IeFP avviati a Scampia ha gia’ prodotto la nascita di un marchio ‘Napolillegal’, in corso di registrazione: un nome che, si spiega, e’ la dicotomia tra bene e male che racchiude in se’ la possibilita’ per ogni individuo di scegliere. Ed e’ anche nata una linea di abbigliamento sportivo giovanile ideata e confezionata da giovani che sono anche testimonial e comunicatori sui canali social.

    Alla presentazione prenderanno parte Armida Filipelli, assessore alla formazione professionale della Regione Campania, Chiara Marciani, assessore al lavoro del Comune di Napoli, Michele Raccuglia, responsabile Campania Calabria di ANPAL Servizi, Don Adolfo Russo, Paola Rampini ANPAL Servizi, Simona Orefice Segreteria Regionale CISL, Roberto Sanseverino direttore del corso IeFP Eitd srl, Paolo Lanzilli amministratore Unico EITD srl, Graziano Calci, responsabile del Centro Hurtado, Padre Fabrizio Valletti e in videomessaggio il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il presidente del Consiglio comunale Vincenza Amato.

    *La storia del progetto In Campania, nell’ambito del Programma FIxO del PON SPAO con ANPAL SERVIZI, nascono i corsi IeFP. L’8 maggio 2017 a Scampia, quartiere di Napoli Nord, al Centro Hurtado dei padri gesuiti, 15 ragazze del territorio, hanno iniziano a frequentare il primo anno dell’IeFP Operatore dell’abbigliamento erogato dal CFP EITD srl.

    Nel 2021 queste studentesse hanno conseguito la qualifica professionale, e finalmente il 16 maggio, potranno iniziare il IV anno necessario per raggiungere il diploma professionale in Tecnico dell’abbigliamento e dei prodotti tessili della casa e corsi completare il ciclo di studi.

    “I corsi IeFP sono – sottolineano i promotori – uno strumento innovativo per la riqualificazione e l’inserimento lavorativo di chi ha abbandonato gli studi ed e’ rimasto escluso dal mercato del lavoro. Questa sperimentazione ha avuto da subito una forte connotazione sociale, essendo indirizzata a giovani a rischio di dispersione scolastica e spesso senza famiglie alle spalle. La IeFP non e’ stato e non e’ solo “spazio” destinato alla formazione ma nel tempo si e’ evoluto in un vero e proprio “luogo” della creativita'”.

    “Consapevoli che la formazione non e’ mai fine a se’ stessa ma frutto di un processo volto a garantire a ciascuno la possibilita’ di sviluppare un proprio percorso di crescita e realizzazione umana, sociale, economica e professionale, EITD attraverso un suo spin off – Fondazione Citta’ Nuova – si e’ impegnata a garantire il passaggio verso l’integrazione lavorativa delle giovani studentesse.

    L’occasione si e’ presentata grazie alla pubblicazione di un Bando del PON METRO CITTA’ DI NAPOLI “I quartieri dell’innovazione – al quale la Fondazione ha partecipato aggiudicandosi il finanziamento. Questo passaggio ha segnato l’inizio di una nuova e significativa esperienza: l’avvio di una start up innovativa che prende il nome di “Sartoria Sociale”.

    La Sartoria Sociale – conclude la nota – non sara’ solo intesa come un’idea di sviluppo imprenditoriale ma come strumento innovativo per “ricucire il territorio per filo e per segno” passando dalla centralita’ della persona alla circolarita’ dell’economia. Un modello di vita che motivi e valorizzi le attitudini e le potenzialita’ delle giovani donne attraverso l’accesso a un lavoro legale all’insegna del riscatto”.


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