Malattie infiammatorie: come riconoscere la parodontite?

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La parodontite è una malattia che colpisce il parodonto, ovvero quell’insieme di tessuti (gengive, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare) che hanno la funzione di sostenere il dente.

 Nota anche come piorrea, si tratta di una patologia multifattoriale la cui causa scatenante deriva da un’infezione batterica o virale che, in alcuni casi (soprattutto se non viene prontamente curata) può aggravarsi e portare alla perdita dei denti. Per riconoscere la parodontite occorre fare attenzione ad alcuni sintomi che, se tempestivamente individuati, permettono di intervenire celermente, evitando complicazioni come gravi conseguenze estetiche e funzionali.

I principali campanelli d’allarme sono i sanguinamenti gengivali, l’aumento della sensibilità dentale a contatto con alimenti (o bevande) particolarmente caldi o freddi, l’alitosi persistente e il ritiro delle gengive. Se non trattata, o trattata in modo inefficace, la parodontite può causare una progressiva perdita di stabilità dentale e, nella fase finale della malattia, alla caduta dei denti interessati dall’infezione. Per mettersi al riparo dal rischio di sviluppare conseguenze così gravi, è opportuno prenotare una vista dentistica alla comparsa dei primi sintomi. Solo l’odontoiatra, grazie all’analisi del microbiota della bocca e all’analisi genetica del rischio parodontale,  può valutare correttamente lo stadio della malattia e suggerire il trattamento più idoneo.

Sottoporsi regolarmente a controlli dentistici periodici è fondamentale, così come lo è una corretta igiene orale. Una pulizia dei denti costante e attenta è certamente la prima arma di difesa contro lo sviluppo di infiammazioni orali. Tuttavia, essa non sempre basta a proteggere la salute della bocca, poiché alcune persone sono naturalmente più portate a sviluppare problematiche di questo tipo. Per i soggetti a rischio, risulta ancor più importante programmare regolarmente visite di controllo dal dentista e sedute di igiene orale professionale a cadenza semestrale, oltre che non trascendere mai dalle buone abitudini di pulizia domiciliare quotidiana.

Trattare la parodontite con il laser: quali vantaggi?

    Per non rischiare di compromettere denti e gengive, è fondamentale trattare la parodontite con un intervento mirato. In tal senso, il laser è considerato una delle tecnologie più all’avanguardia e risolutive. 

    A differenza delle tecniche chirurgiche e della cura farmacologica, che spesso si accompagnano a ricadute della malattia, il laser, utilizzato in sinergia con il microscopio operatorio e analisi genetiche e microbiologiche, è uno strumento poco invasivo e molto efficace. 

    Naturalmente, rimane fondamentale affidarsi a centri specializzati, come ad esempio gli studi odontoiatrici partner del marchio IMI-EDN, che si contraddistinguono per l’applicazione dell’innovativo protocollo PERIOBLAST™ nel trattamento della malattia parodontale.

    Come si legge nell’approfondimento di Excellence Dental Network, il sito web dei centri odontoiatrici partner di IMI-EDN, il protocollo di cura laser microbiologicamente guidato è stato messo a punto proprio con l’obiettivo di trattare la malattia parodontale utilizzando una strumentazione all’avanguardia e un approccio minimamente invasivo. 

    Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali, che prevedono l’incisione dei tessuti e l’applicazione di punti di sutura, il laser e il microscopio operatorio permettono di ottenere un risultato immediato senza i tipici fastidi post-operatori che affliggono il paziente e, molto spesso, senza neppure dover ricorrere all’anestesia locale. 

    Con l’ausilio di laser ad alta potenza e microscopio operatorio, le tasche parodontali vengono decontaminate in profondità. Il paziente così trattato osserva una rapida riduzione dell’infiammazione e, di conseguenza, anche dei fenomeni collaterali, come il sanguinamento gengivale. Un ulteriore vantaggio legato a questa particolare tecnica è dato dal suo effetto biostimolante e rigenerativo sui tessuti.

    Le buone abitudini post-trattamento della parodontite 

    Dopo un corretto protocollo terapeutico, il paziente affetto da parodontite dovrà mantenere buone abitudini di pulizia orale domestica, volte a ridurre il rischio di recidive. Anzitutto, una corretta igiene orale risulta sempre fondamentale per mantenere in salute le gengive e i denti; in secondo luogo, è caldamente suggerito limitare al massimo (se non addirittura eliminare) l’uso di sostanze alcoliche e il fumo. 

    Occorre poi tenere monitorate le condizioni del proprio cavo orale e fissare periodiche sedute di pulizia dentale presso il proprio studio odontoiatrico. 

    Purtroppo, la parodontite è una malattia che si può ripresentare, in particolare nelle persone che presentano una certa predisposizione allo sviluppo di recidive. In questo caso diventa ancor più importante eseguire periodicamente dei controlli dal dentista e non sottovalutare la ricomparsa dei sintomi legati all’infiammazione.


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