Camorra, omicidio dell’innocente Ciro Colonna e del boss Cepparulo: confermate le condanne

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Camorra, la Corte di cassazione conferma sei ergastoli per l’agguato di camorra avvenuto a Ponticelli nel giugno del 2016 in cui vennero ammazzati il boss della Sanità, Raffaele Cepparulo detto ‘Ultimo’ (vero obiettivo del raid) e l’innocente Ciro Colonna, di 19 anni.

Ieri, 5 maggio 2022, la Corte di Cassazione ha confermato le condanne comminate nel dicembre 2020 dalla Quinta Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli, ovvero sei ergastoli, una assoluzione e una riduzione di pena dall’ergastolo a vent’anni, per esecutori e mandanti del raid camorristico che ha portato all’assassinio del giovane.

Lo rende noto, in un comunicato, la Fondazione Pol.i.s., che si e’ costituita parte civile durante i processi. La fondazione e’ stata vicina ai familiari di Ciro, a mamma Adelaide, a papa’ Enrico e alla sorella Mary, e lo e’ anche, viene sottolineato, “in questo momento che segna la conclusione del percorso giudiziario, a pochi giorni dal sesto anniversario della morte di Ciro”.

    “La perdita di una persona cara non si puo’ mai colmare, – evidenzia la fondazione – vedere pero’ riconosciuta la verita’ circa i fatti, e affermata la giustizia da parte dello Stato, rappresenta un momento importante per coloro che hanno subito tale dolore: e’ la dimostrazione che le logiche del sopruso e del terrore della camorra non hanno vinto. Pol.i.s., che ha come suo mandato la memoria delle vittime innocenti di reato, si impegna affinche’ nessuna di esse sia mai dimenticata e che dal loro ricordo emerga una societa’ nuova, capace di sconfiggere le logiche violente di qualsiasi forma di criminalità”, conclude la nota.

    Nel processo erano stati condannati all’ergastolo il boss Ciro Rinaldi di San Giovanni a Teduccio (indicato come mandante), Michele Minichini (esecutore materiale), Antonio Rivieccio (esecutore materiale), Anna De Luca Bossa (‘filatrice’), Vincenza Maione, Giulio Ceglie, Cira Cepollaro e Luisa De Stefano.

    L’agguato si consumò all’interno di un circoletto ricreativo nel Lotto 0. Ciro Colonna stava giocando a biliardino con un’amica quando i killer fecero irruzione, uno dall’ingresso principale e l’altro dal retro. A sparare a Colonna, secondo la ricostruzione, fu Rivieccio, mentre Minichini sparò a Cepparulo.



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