Nuovo episodio di violenza all’interno del carcere di Ariano irpino ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria: lo denuncia il Sappe, il sindacato autonomo di categoria.
Nel tardo pomeriggio di ieri, al momento della chiusura celle, un detenuto di origini pugliesi ha aggredito l’agente in servizio colpendolo con una violenta raffica di pugni al volto fino a tramortirlo.
Nonostante fosse a terra quasi privo di sensi, l’agente e’ stato ripetutamente colpito a calci alla testa e all’addome. Soltanto l’intervento degli altri agenti in servizio ha evitato il peggio. Il detenuto per il suo carattere violento era stato allontanato dalle carceri pugliesi dove stava scontando la pena e trasferito nella casa circondariale irpina.
L’agente aggredito e’ stato ricoverato in ospedale per accertamenti. La prognosi dei sanitari per le ferite riportate e’ di dieci giorni. “Un carcere di frontiera -denuncia il segretario del Sappe Campania, Emilio Fattorello – che l’usura del tempo ha reso fatiscente e insicuro.
A questo si aggiunge la deficitaria organizzazione che finiscono per essere pagati dagli incolpevoli agenti”. Sull’episodio di Ariano Irpino prende posizione anche il segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, attacca l’istituzione del Garante dei detenuti: “E’ una vergogna. Le carceri italiane sono nelle mani dei delinquenti e l’amministrazione penitenziaria ha affidato le politiche ai Garanti, facendo cosi’ venir meno la sicurezza delle strutture”.
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