vasco rossi/foto comunicato stampa
“Siamo qui” è il nuovo attesissimo album di Vasco Rossi, il 18esimo per la precisione, in uscita oggi 12 novembre.
Provocazione, ironia, nostalgia, sbeffeggio, e quel pizzico di follia: Vasco si fa sentire con un album classic rock, “tutto suonato” da musicisti con strumenti veri come batteria, basso, chitarre elettriche e tastiere.
“Un disco “molto spontaneo e diretto, divertito e divertente – afferma Vasco – un album Classic Rock, in direzione ostinata e contraria, come direbbe de Andrè, rispetto alle tendenze in voga. Suonato, registrato, “buono alla prima”: rock che non ha bisogno di trucchi o diavolerie per provocare e emozionare. Le canzoni sono nate per essere cantate dal vivo. Le ho scritte pensando ai live, e adesso non vedo l’ora di tornare sul palco, non sto più nella pelle, ora che il 2022 si avvicina“.
Una sferzata di energia che arriva al momento giusto: canzoni che rotolano, rock’n’roll e power ballads. Dolce e amaro, come nella migliore tradizione vaschiana.
In “Siamo Qui”, le canzoni parlano molto di presente ma, per Vasco, sono già passato. “Vivo generalmente nel passato o nel futuro, non sono mai presente. Sul palco invece sono lì, ci sono, sono presente“.
Ed è lì che è proiettato ora, sul Vasco Live 2022 che inizierà a primavera, dal 20 maggio a Trento per un evento speciale per proseguire con le date già sold out e riprogrammate al 2022 (sold out Milano, Firenze, Roma e Imola).
E con quelle nuove negli stadi di altre 5 città per le quali i biglietti cominciano a scarseggiare: già sold out Bari e Torino, ce ne sono ancora per Napoli, Ancona e Messina. In tutto 11 concerti.
Tutti i suoi album sono il ritratto di un tempo, scrive Vasco: “Il bello è questo: capire, valutare, interpretare il tempo che uno vive, soprattutto imparare a conoscersi. Sono sempre io, con qualche consapevolezza in più! Che, certo, non consola. Ma indietro non si torna“.
10 canzoni, 10 storie una diversa dall’altra, che compongono il suo sguardo ironico onirico sulla condizione umana oggi, e sulla società, contraddizioni e complicazioni comprese.
Con la disillusione di “Siamo qui“, ci si ritrova di fronte a un grandissimo interprete e a una grandissima canzone. La canzone “La pioggia alla domenica“, è l’unico brano pop del disco, ricco dell’ironia di “Domenica lunatica“.
Seguono due ballad da brividi, “Ho ritrovato te” e “Un respiro in più“, poi il clima torna incandescente con il rock duro di “Tu ce l’hai con me” e subito dopo il puro divertimento di “Patto con riscatto“.
Testi metaforici, molta energia e quel tocco di curiosa e trascinante follia da esperienza mistica in “Prendiamo il volo“, senza dimenticare la prima hit “Una canzone d’amore buttata via“.
Per le musiche, gli autori complici di molte hit: Tullio Ferro, Roberto Casini e Gaetano Curreri. A loro vanno aggiunti i più recenti collaboratori: Vince Pàstano, Andrea Righi, Andrea Fornili, Saverio Grandi, Saverio Principini e Simone Sello. C’è anche un po’ di Guido Elmi, nella musica del brano rock “Tu ce l’hai con me” che aveva cominciato a scrivere con Vince Pàstano.
Gli arrangiamenti dei brani sono affidati a Celso Valli, che collabora con Vasco da molti e molti anni, e Vince Pàstano che, entrato nella band come chitarrista ai tempi di Elmi, ha il compito da qualche anno di arrangiare i brani per gli show live.
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