Christian De Sica dedica a suo padre, Vittorio De Sica, il pomeriggio della nuova “Domenica con” di Rai Storia, lo spazio curato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana, in onda domani dalle 14 alle 24.
Dieci ore di programmazione in cui rivedere alcuni pezzi meno conosciuti della lunga carriera del padre del cinema italiano, da “Vittorio De Sica: autoritratto“, firmato nel 1964 da Giulio Macchi, all’omaggio fatto da Christian stesso nel 1977 in “Bambole non c’è una lira“.
E poi il Musichiere con Mario Riva, nel 1960, le performance a “Studio Uno” con Mina, “Stasera Gina Lollobrigida”, “Canzonissima” (l’ultima nel 1972 proprio insieme).
Il De Sica regista, invece, è nel suo primo e unico lavoro per la tv, un documentario dedicato al 25 anni della Repubblica Italia, mentre in prima serata c’è il film drammatico “Il viaggio” del 1974, tratto da Pirandello e interpretato da Sophia Loren e Richard Burton.
“Mi fa sempre piacere quando posso parlare del suo lavoro. Purtroppo questo è un paese che dimentica facilmente“, afferma Christian De Sica, che nelle prossime settimane si dividerà tra la tournée teatrale di “Una serata tra amici” e due film in uscita: “Chi ha incastrato Babbo Natale” con Alessandro Siani (in sala il 16 dicembre) e “Altrimenti ci arrabbiamo”, remake del film con Bud Spencer e Terence Hill ora diretto da You Nuts, in cui per la prima volta farà il cattivo (a gennaio).
Ho lavorato per oltre 15 anni nel mondo del teatro e dello spettacolo in generale e ho avuto esperienze molto lunghe in qualità di amministratrice e coordinatrice di compagnia in spettacoli complessi, con numerosi attori e personale. Ho curato, sempre nell’ambito delle compagnie teatrali e anche nell’ambito più generale dell’organizzazione di eventi, sia i rapporti con Enti e soggetti terzi sia quelli con la stampa e il mondo dei mass media, avendo gestito più volte in piena autonomia l’ufficio stampa in occasione di spettacoli, rassegne, mostre ed eventi