Cronaca Nera

Napoli, “L’ho uccisa io”: confessa il figlio della donna scomparsa da Pianura

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Napoli. “L’ho uccisa io”: ha confessato uno dei tre figli di Eleonora Di Vicino, la donna di 84 anni scomparsa da alcuni giorni da Pianura.

L’ha uccisa, fatta a pezzi e poi ha messi i resti in alcuni borsoni lasciati sul ciglio della strada che collega Pianura con Marano. E’ un uomo di 47 anni con problemi di tossidodipendenza. I resti ritrovati dai carabinieri in contrada Pisani, dopo la segnalazione di alcuni cittadini.

Qualche giorno fa la scomparsa dell’anziana donna era stata segnalata da una  sua conoscente, dirigente scolastica nel quartiere.

Gli investigatori nella giornata di ieri hanno subito fermato il figlio che vive insieme a lei. Lo prelevano, lo portano in caserma per un lungo interrogatorio. Lui inizialmente nega, dice di non sapere niente della madre, anzi non esclude che possa essersi allontanata volontariamente. Poi, messo alle strette, arrivano le prime ammissioni. L’uomo nel ricostruire sembra raccontare alcune scene degne di un film horror: parla del corpo smembrato e nascosto in alcuni borsoni, quelli grandi blu dell’Ikea.

Scattano le ricerche sulla base delle indicazioni dell’uomo. Si scava nella zona dell’abitazione della vittima e si cerca nella campagna di contrada Pisani. E poi sul ciglio della strada che collega Pianura con Marano, sulla collina dei Camaldoli, vicino a un muretto, viene trovato il primo borsone: all’interno ci sono dei resti quasi certamente umani.

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Quei resti sono stati portati ai laboratori della scientifica per essere analizzati. Ora le ricerche continuano per trovare la restante parte del corpo della sfortunata donna.

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E le indagini, coordinate dal pm Maurizio De Franchis, continuano per scoprire cosa è accaduto e soprattutto se vi sia qualcuno che abbia aiutato l’uomo a compiere quel macabro delitto e a disfarsi in una maniera così orrenda del corpo della madre.

Sono stati convocati i fratelli dell’uomo, e figli della donna morta, ma anche vicini e conoscenti. Bisogna ricostruire il puzzle della follia e capire cosa è accaduto, perché ma anche dove.

 


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