Napoli. C’è una pista su cui stanno lavorando gli investigatori per l’agguato di via De Meis a Ponticelli, in cui è stato ucciso Salvatore De Martino e ferito, in maniera non grave il 49enne Salvatore Scarpato.
La modalità e la platealità dell’agguato fanno pensare a una epurazione interna al clan De Luca Bossa- Minichini a cui si era legato la vittima una volta uscita dal carcere. Gestiva una piazza di spaccio ed è probabile che la decisione della sua eliminazione sia arrivata per un debito di droga non pagato. Di Martino si sentiva sicuro nel fortino di via De Meis, era in compagnia di quello che investigatori hanno inquadrato come il suo guardaspalle.
I killer sono piombati sui due senza trovare “ostacoli” ovvero sentinelle o persone che avrebbero potuto avvisarli visto che la vittima non era un semplice affiliato. Proprio questi particolari inducono gli inquirenti a privilegiare la pista interna.
Lo scontro con gli omonimi Di Martino che si fanno chiamare Xx sembra troppo lontano dai pensieri investigativi. Si stanno vagliando le immagini delle telecamere pubbliche e private della zona ma soprattutto si sta studiando il traffico telefonico e le chat e messaggistica della vittima.
E’ probabile che era in strada a quell’ora con il suo fedelissimo perché avevano appuntamento con qualcuno. Qualcuno di cui non avere timore e che invece lo ha tradito. Ma dall’eventuale risposta del clan DeLuca Bossa Minicihini (se vi sarà) e dalla presenza e dalle condoglianze che si faranno alla famiglia ai funerali si capirà qualcosa di più.
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(nella foto la strada dove è avvenuto l’omicidio e nei riquadri a partire da sinistra la vittima Salvatore Di Martino e il ferito Salvatore Scarpato)
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